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Mola di Bari è un comune della provincia di Bari, ubicato sulla costa del mare Adriatico 20 km a sud-est del capoluogo. Le origini della città sono oscure. Basandosi sulla notizia del ritrovamento di alcune monete lo storico locale De Santis ipotizzava un’origine greca, altri studiosi hanno ipotizzato una fondazione romana, mettendola in relazione con una Turris Iuliana localizzata in contrada Padovano, dove è ubicata una villa marittima. Fino all’XI secolo non abbiamo documenti che attestino l’esistenza della città, non citata peraltro nelle fonti itinerarie. La prima menzione di Mola presente in un’opera geografica si trova nell’opera di Guidone (1119), dove compare il toponimo Moles. Ancora prima, al 1077, rimanda un atto notarile dove troviamo il toponimo Maule. È probabile che il primo nucleo abitato si sia formato poco prima del mille sullo stesso posto dove ora si trova il borgo antico, detto ancora oggi “la terra”, nato nel 1278, epoca in poi Carlo I d’Angiò ordinò che la città fosse ripopolata e cinta di nuove mura. La ricostruzione fa pensare che negli anni precedenti la città fosse stata distrutta, se non rasa al suolo. L’esistenza di Mola nel periodo normanno è testimoniata dal ritrovamento di un’iscrizione che riporta la data del 1150, attualmente murata nel Cappellone del Santissimo, rinvenuta nel 1774, durante lavori di sterro della cripta della chiesa Matrice. Si trova anche un riferimento alla città nel 1255, in relazione ad un passaggio di Manfredi di Svevia per Mola, nell’opera di Matteo Spinelli. Uno sviluppo topografico della città, sulla scorta della documentazione storica, può essere ricostruito a partire dal XIII secolo. Dal XIII al XVI secolo, le ottocento case originarie e le altre che in seguito furono costruite erano comprese nella parte di Mola vecchia, la zona detta ancora oggi “la terra”, con le seguenti delimitazioni: a nord la fascia costiera attualmente denominata Lungara Porto e Lungomare Dalmazia, a sud via C. Colombo e Piazza XX Settembre. Arteria principale era l’attuale via Vittorio Veneto da cui si dipartono le vie laterali. Al centro si trova la chiesa matrice, Collegiata di San Nicola, risalente al XIII secolo, all’origine isolata dalle case che attualmente le sono addossate. Questa parte era cinta di mura entro cui vi era un castello con fossato (XIII secolo) e il palazzo del governatore (attualmente degli eredi del Cav. Giuseppe Jacoviello).
- Uva N., Saggio storico su Mola di Bari, ,1964
- Ciancio A., Mola Paduano. Una villa marittima nei circuiti commerciali del Mediterraneo, La Peucezia in età romana,2002
- Cazzato V., Fagiolo M., Pasculli Ferrara M., Atlante del Barocco in Italia. Puglia. 1. Terra di Bari e Capitanata, Terra di Bari e Capitanata, , Bari: , 1996
- Calabrese M., Mola di Bari. Colori, suoni, memorie di Puglia, Mola di Bari. Colori, suoni, memorie di Puglia, , Bari: , 1987
- De Santis G., Ricordi storici di Mola di Bari, Ricordi storici di Mola di Bari, , Napoli: , 1880
Scheda
- BABIS000576
Tipologia del bene
Tipo: Città
Funzione:
- Sacra/religiosa/culto
- Frequentazione
- Produttiva/lavorazione/artigianale
- Portuale
- Abitativa/residenziale
- Funeraria
Condizione Giuridica
Proprietà mista
-
Tipo: Soprintendenze ambito archeologico
Ente: Sop. Archeologia Puglia
Ruolo: Tutela e valorizzazione
-
Tipo: Soprintendenze ambito architettura-belle arti-paesaggio
Ente: Sop. Belle Arti BA-BAT-FG
Ruolo: Tutela e valorizzazione
-
Tipo: Ente MiBAC
Ente: Segr. Reg. BBCC Puglia
Ruolo: Tutela e valorizzazione
-
elemento contenuto in - Sito Pluristratificato
Periodo:
- Basso Medioevo (XI-XV secolo)
Motivazione:
- Bibliografia
- Conservato parzialmente
- Integro
Criterio di perimetrazione: Perimetrazione effettuata con l'ausilio di cartografia e fotografia aerea.
Tipo Fruibilità: Attrezzato per la fruizione