Complesso del Casale di Corsignano

Il Casale di Corsignano deve il proprio nome a Siniano Papai il quale nel 1188 aveva avuto in dono dal capitano francese Gereteo d'Alesbojsne un quadro della Vergine proveniente da Edessa. Il dono del capitano era stato concesso in seguito alle cure che gli erano state somministrate nel vicino villaggio di Palude. Il casale attualmente si compone della piccola chiesa di S. Maria, ora dedicata al Padre Eterno, e di alcune strutture probabilmente quanto rimane degli edifici utilizzati come lebbrosario o lazzaretto tra XV e XVI secolo. L'intero insediamento si presenta come un complesso di fabbriche fortificate cinte da mura e dominate dalla torre che si lega alla facciata della chiesa. Questa è ad aula unica voltata interamente a botte con un abside orientale. Inoltre sono ancora visibili altri corpi di fabbrica che rientravano nel complesso e che oggi sono in stato di abbandono. La chiesa con la torre in facciata denuncia sia per i caratteri strutturali che per il paramento murario una redazione assai tarda probabilmente ascrivibile ad un periodo compreso fra XIV e XV secolo. La stessa torre appare oltre tutto sopraelevata in un momento successivo e forse in origine doveva costituire un corpo antistante la chiesa non molto elevato. Tuttavia l'apparecchiatura muraria realizzata attraverso conci tagliati di natura irregolare e apparecchiati grazie all'utilizzo di cospicui letti di malta fanno propendere per una datazione piuttosto tarda. Differente invece la realizzazione della cinta muraria che propone differenti strati di muratura forse ristrutturazioni o rifacimenti avvenuti in epoche diverse. Nella parte più cospicua tuttavia dominano conci di medie e grandi dimensioni apparecchiati in modo irregolare e legati con cospicui letti di malta. Un'opera che potrebbe benissimo essere datata al XVI secolo.

Notizie storico-critiche:

  • Nel XII secolo a Corsignano sorgeva una cappella dedicata alla Madonna e, probabilmente, un ricovero per infermi e viaggiatori. Nel 1269 venne realizzato un cenobio di monache benedettine, che tuttavia, cadde in disgrazia già nel 1275. Nel 1282 il casale venne minacciato dagli Aragonesi; nel 1388 la Madonna di Corsignano divenne protettrice di Giovinazzo e nel 1478 vennero raccolte una serie di oblazioni dagli abitanti di Giovinazzo per costruire un convento da affidare ai Minori Osservanti, ma l'iniziativa non ebbe seguito. Nel XV e XVI secolo il santuario venne utilizzato come lazzaretto o lebbrosario. Il casale di Corsignano venne quasi distrutto da un terremoto nel 1731 e la chiesa, di conseguenza, venne abbandonata fino al 1770 quando venne ristrutturata. Dal secolo scorso viene indicata con il nome della Chiesa del Padre Eterno.

Definizione Ambito Culturale:

  • Dato non disponibile
Bibliografia:
  • Triggiani M., Triggiani M. a cura di, Insediamenti rurali nel territorio a nord di Bari dalla tarda antichità al medioevo, Insediamenti rurali nel territorio a nord di Bari dalla tarda antichità al medioevo, , Bari: EDIPUGLIA, 2008
  • BONSERIO M., La chiesa di S. Maria di Corsignano e del Padre Eterno, ,1990

Scheda

Codice Carta Beni Culturali Regione Puglia
  • BABIS000567

Tipologia del bene

Tipo: Santuario

Funzione: 

  • Sacra/religiosa/culto
  • Assistenziale/ospitaliera

Condizione Giuridica

Proprietà Ente religioso cattolico

Ente competente
  • Tipo: Soprintendenze ambito architettura-belle arti-paesaggio

    Ente: Sop. Belle Arti BA-BAT-FG

    Ruolo: tutela

Periodo:

  • Età moderna (XVI -XVIII secolo)
  • Basso Medioevo (XI-XV secolo)
  • Età contemporanea (XIX-XXI secolo)

Motivazione: 

  • Analisi delle strutture
  • Bibliografia

Cronologia specifica:

Dal: XII Al: XXI

Stato di conservazione
  • Restaurato

Criterio di perimetrazione: Perimetrazione dell'ingombro visibile su ortofoto.

Tipo Fruibilità: Edificio di culto