Lucera (età  preromana)

L’antica città di Lucera (Luceria, nelle fonti antiche), situata nell’area nord-occidentale della Daunia in una pianura delimitata a Sud-Est dal Tavoliere, a Nord-Est dal promontorio del Gargano e ad Ovest dalla catena dei rilievi Subappenninici, in corrispondenza dell'abitato attuale. Il toponimo è di origine incerta, probabilmente da collegare a due radici osche luc (lucus=bosco) ed erus (sacro), cioè bosco sacro. I primi nuclei insediativi risalenti ad età protostorica occuparono l’area delle tre colline di Monte Albano, Belvedere e Monte Sacro, scoscese verso Nord-Ovest, degradanti verso Sud-Est; essi, probabilmente, durante l’età del Ferro (X – VIII a.C.), ebbero carattere “sparso”, proprio di molti abitati della Daunia di questo periodo con raggruppamenti più o meno numerosi di capanne connessi ad un’area spesso strategica dal punto di vista difensivo e probabilmente funzionale a pratiche politiche e religiose comuni. Dalla seconda metà del VI-pieno V sec. a.C. si può attestare la presenza di ceti elevati, in particolare di carattere militare. A tale élite è riferibile un manufatto di straordinario interesse e qualità, di probabile importazione campana: “il carrello di Lucera”, proveniente da una tomba alle pendici del Monte Albano (prima Età del Ferro). Prevalente doveva essere, in campo agricolo, la cerealicoltura, con un limitato consumo e produzione di vino e olio; da fonti indirette letterarie ed iconografiche emergerebbe, inoltre, il ruolo economicamente importante svolto dall’allevamento equino: il cavallo costituiva un indispensabile ausilio alle operazioni belliche del ceto dirigente aristocratico. A tali attività si affiancava quella venatoria, testimoniata da alcune raffigurazioni pittoriche-vascolari o scultoree; persiste anche una fiorente produzione artigianale di ceramica, secondo uno stile decorativo e caratteristiche tettoniche definite del Subgeometrico Daunio III. Alla fine del V sec. a.C., ai rapporti con le genti campane si sostituirono quelli con città magnogreche; l'adesione a nuovi modelli culturali si riflette nell’adozione di riti e tipologie funerarie di chiara derivazione ellenica da parte del ceto aristocratico (come dimostra la necropoli di IV sec. a.C.). A seguito di alcuni interventi occasionali, da parte della Sovrintendenza Archeologica della Puglia, sono state identificate alcune necropoli, costituite in prevalenza da tombe a grotticella, utilizzate nel V-IV sec. a.C., che rappresentano oggi la traccia più antica di un insediamento umano stabile (siti di Carmine Vecchio, Salnitro e via della Pace), necropoli tutte distribuite lungo la viabilità per Arpi oltre che nell’area pianeggiante prossima al nucleo originario del castello, Piano dei Puledri. In questa località vi è una delle aree funerarie più estese, collocata all’interno del perimetro murario. I corredi funerari, i cui materiali presentano una chiara omogeneità rispetto al quadro culturale dauno ellenizzato: ceramica acroma, vernice nera, suddipinta e geometrica tornita a fasce e con motivi vegetali.

Definizione Ambito Culturale:

  • Dato non disponibile
Bibliografia:
  • Mazzei M., La Daunia antica, ,1984
  • Mazzei M., Lucera, Atti del XVII Convegno Nazionale sulla Preistoria, Protostoria e Storia della Daunia, , : Archeoclub d'Italia - Sede di San Severo, 1999
  • Antonacci Sanpaolo E. a cura di, Lucera. Topografia storica, archeologia, arte, Lucera. Topografia storica, archeologia, arte, , Bari: Adda Editore, 1999

Scheda

Codice Carta Beni Culturali Regione Puglia
  • FGBIS000702

Tipologia del bene

Tipo: Civitas

Funzione: 

  • Sacra/religiosa/culto
  • Frequentazione
  • Produttiva/lavorazione/artigianale
  • Abitativa/residenziale

Condizione Giuridica

Proprietà mista pubblica/privata

Ente competente
  • Tipo: Soprintendenze ambito archeologico

    Ente: Sop. Archeologia Puglia

    Ruolo: Tutela e valorizzazione

Periodo:

  • Età Arcaica (VII-VI sec. a.C.)
  • Prima età del Ferro (1.000-700 a.C.)
  • Età Classica (V-IV sec. a.C.)

Motivazione: 

  • Bibliografia

Stato di conservazione
  • Conservato parzialmente

Criterio di perimetrazione: Non è stato possibile perimetrare perché non sono noti i confini della città preromana

Tipo Fruibilità: Non fruibile