San Lorenzo in Carminiano - casale (età medievale)

La scoperta del sito di San Lorenzo in Carminiano si deve ad A. Haseloff che, nel corso delle sue ricerche volte allo studio dell’architettura sveva in Italia meridionale effettuò nei primi anno del Novecento un sopralluogo nella zona a SE di Foggia dove pensò di localizzare la domus pantani Sancti Laurencii fatta costruire da Federico II. Dalla descrizione fornita dallo studioso tedesco, corredata anche di piante e fotografie, si evince che all’epoca il sito, con il suo sistema di fossati, era ancora molto ben conservato: i terrapieni erano ancora molto ben distinguibili dal piano di campagna rispetto al quale erano sensibilmente sopraelevati ed erano visibili ancora alcune strutture murarie. La conferma della localizzazione del sito e la dettagliata comprensione della sua planimetria si devono invece alle ricerche aerofotografiche compiute da J. Bradford nel corso della seconda guerra mondiale 149. Lo studioso inglese, dopo aver osservato la grande estensione del sito, la sua articolazione in tre aree adiacenti separate da fossati e la presenza di una fitta rete di strade e ‘ditch enclosed fields’, effettuò anche una ricognizione sul posto constatando sia la consistenza della conservazione dei terrapieni (alti circa 7,5 m), sia la presenza di tanti reperti in superficie (fra cui ceramica dipinta a bande strette e policroma –R.M.R. o protomaiolica- oltre che ceramica di età romana). Nuove ricerche aerofotografiche sono state condotte successivamente sul sito, contribuendo a fornire ulteriori dettagli su questo grande insediamento. La reale identificazione del sito con un casale e non con la domus federiciana si deve allo studio analitico dei documenti medievali menzionano San Lorenzo. Il casale di San Lorenzo in Carminiano compare per la prima volta nei documenti nel 1092 quando il duca Ruggero lo offre con i suoi abitanti alla cattedrale di Troia. Ai confini con il territorio di San Lorenzo sono nominati Santa Maria de Fogia e il toponimo Bassanum, che era già stato menzionato da documenti di età longobarda e che tornerà in seguito come sobborgo di Foggia. Nel 1167 San Lorenzo è qualificato come castrum e nel 1199 in un documento dell’abbazia di Cava compare un suburbium Sancti Nicolai a dimostrazione dello sviluppo dell’insediamento diventato castrum da semplice casale. Questo suburbio potrebbe essere identificato con il più meridionale ed ampio dei tre settori in cui si articola il sito. Il passaggio al rango di castrum può aver comportato l’erezione di opere di difesa del sito, riguardo alle quali non si può però affermare con certezza se si sia trattato di un recinto in muratura o da un semplice baluardo di terra, pur molto elevato stando alle descrizioni di Haseloff e Bradford. La possibilità che almeno il recinto più antico sia stato circondato da un muro difensivo è aperta da un documento del 1233 che menziona una chiesa di S. Maria Maddalena situata extra muros. Nella raffigurazione della Locazione di Ponte Albanito dell’Atlante dei fratelli Michele sono inoltre raffigurate per San Lorenzo alcune strutture murarie in rovina che potrebbero essere un residuo di questo presunto perimetro murario difensivo. La presenza di una difesa costituita da un aggere di terra è invece attestata per il suburbium Sancti Nicolai. Nel 1237 è documentata la deportazione, voluta da Federico II, degli abitanti del castrum di San Lorenzo in nuovi insediamenti datti edificare dall’imperatore in altre zone della Capitanata (di sicuro ad Ordona). Tre atti del vescovo di Troia, vergati a San Lorenzo in quell’anno, ricordano infatti la «transmigratio Laurentinorum per nova imperialia casalia». Dopo la morte di re Corrado (1254), Foggia funge da campo trincerato per le truppe pontificie in lotta contro Manfredi stabilitosi a San Lorenzo. Nel 1270 a San Lorenzo fu insediata una masseria regia angioina. L’insediamento sembra essere stato abbandonato tra il 1311 ed il 1336 158, quando parte del suo territorio risulta incolto e trasformato in pascolo. Il casale di San Lorenzo è in assoluto uno dei più estesi fra quelli individuati in Capitanata (circa 25 ettari di superficie nel complesso) ed uno di quelli dalla planimetria più articolata. La presenza di tre recinti, integrata dai dati emersi dalle ricognizioni sul campo condotte nell’ambito del progetto di ricerca dell’École Française de Rome sugli abitati medievali della Capitanata diretto da J.-M. Martin e G. Noyè, può essere spiegata alla luce della presenza di un’area occupata in un periodo più antico, corrispondente al recinto quadrangolare all’interno del quale è posta la moderna chiesetta di San Lorenzo, e di aree di espansione successiva. Il recinto meridionale è stato identificato con il suburbium Sancti Nicolai che compare nelle fonti, mentre quello per più piccolo orientale è stata avanzata l’ipotesi che potesse ospitare la casa del vescovo di Troia che soggiornava di frequente, per l’amministrazione del culto, a San Lorenzo. Il sito è stato di recente scelto per essere oggetto di nuove indagini archeologiche sistematiche da parte dell’Università di Foggia. Le ricerche hanno portato fino ad ora risultati molto interessanti, nonostante le condizioni di conservazione del sito siano andate peggiorando molto rapidamente a causa dei lavori agricoli e soprattutto dell’edilizia selvaggia che ha interessato l’area del sito, offrendo agli archeologi una situazione radicalmente cambiata rispetto alle descrizioni di Haseloff e Bradford ed in continuo, ulteriore e rapidissimo peggioramento. Gli scavi hanno portato al rinvenimento di un grande ambiente addossato e di orientamento concorde con quello della chiesetta moderna tuttora esistente nell’area del recinto primitivo, di altre strutture murarie a breve distanza a sud e di una serie di fosse nell’area del suburbio meridionale. Nel corso dell’ultima campagna di scavi un saggio è stato inoltre impiantato lungo il lato occidentale del recinto più antico dove, all’interno di un fossato moderno, erano state individuate alcune strutture di età romana pertinenti ad un impianto produttivo. Gli scavi e le ricognizioni hanno inoltre fornito ulteriori conferme alla cronologia del sito ed evidenziato la portata delle precedenti fasi di occupazione di età romana e soprattutto tardoantica la cui presenza era state già stata evidenziata dalle precedenti indagini e dal rinvenimento nell’area di San Lorenzo di un cospicuo numero di epigrafi databili fra la prima età imperiale e l’età tardoantica. Reperti ascrivibili a quest’ultimo periodo sono stati infatti rinvenuti in tutta l’area occupata dal sito medievale e, nella zona sud, anche al di fuori del perimetro descritto dal fossato.

Definizione Ambito Culturale:

  • Dato non disponibile
Bibliografia:
  • Bradford J., 'Buried landscapes' in southern Italy, Antiquity, XXIII, 89, : , 1949
  • Romano A.V., Insediamenti e microsistemi territoriali nel Tavoliere di Puglia in età romana e medievale: l’indagine archeologica del 2006 nei siti di San Lorenzo “in Carminiano” e di Masseria Pantano, Atti del XXVII Convegno Nazionale sulla Preistoria – protostoria e storia della Daunia, , : Archeoclub d'Italia - Sede di San Severo, 2006
  • Favia P., San Lorenzo in Carminiano: studio preliminare della ceramica raccolta in superficie (ricognizione 1985), Fiorentino. Campagne di scavo 1984-1985., , : Congedo Editore, 1987
  • Favia P., Progetto di ricerca archeologica a San Lorenzo "in Carminiano" (Foggia). L'avvio dell'indagine e i primi risultati, Atti del 26° Convegno Nazionale sulla Preistoria, Protostoria, Storia della Daunia, 26, : Archeoclub d'Italia - Sede di San Severo, 2006

Scheda

Codice Carta Beni Culturali Regione Puglia
  • FGBIS000610

Tipologia del bene

Tipo: Casale

Funzione: 

  • Sacra/religiosa/culto
  • Produttiva/lavorazione/artigianale
  • Abitativa/residenziale

Condizione Giuridica

Proprietà privata

Ente competente
  • Tipo: Soprintendenze ambito archeologico

    Ente: Sop. Archeologia Puglia

    Ruolo: Tutela e valorizzazione

Periodo:

  • Basso Medioevo (XI-XV secolo)

Motivazione: 

  • Analisi delle strutture
  • Analisi tipologica
  • Bibliografia
  • Documentazione
  • Materiali

Stato di conservazione
  • Asportato in seguito a scavo
  • Conservato parzialmente
  • Indeterminabile

Criterio di perimetrazione: Mappatura su foto aerea e rilievo diretto sul campo

Tipo Fruibilità: Non fruibile