Taviano (età moderna e contemporanea)

Sotto la signoria dei De Franchis Taviano conobbe un periodo di floridezza culturale e artistica: venne ricostruita la Matrice, fu costruito nel 1643 il convento dei Padri Riformati, furono effettuate numerose opere di restauro (chiese e palazzi) e furono costruite le case di via Immacolata, destinate in dono alle giovani orfane che si sposavano. In particolare, il marchese Lorenzo dispose un nuovo assetto urbanistico per il paese, facendo aprire nuove strade; soprattutto, incrementò l'agricoltura recando benessere ai propri sudditi che crebbero di numero e migliorarono le loro condizioni di vita. Già nel XVII secolo non si parla più di mura, probabilmente andate distrutte, forse ad eccezione di qualche tratto, durante la ristrutturazione urbanistica dell'abitato il cui intervento maggiore è rappresentato dal tracciamento di una lunga arteria larga e rettilinea che già alla fine del Seicento veniva denominata "via Toledo" (attuale via Corsica). Si tratta di un percorso esterno all'abitato e ad esso collegato prolungando quattro delle antiche strade: del Crocifisso (attuale via Nizza); quella "di pozzo casale che comincia con la strada del palombaro (via Garibaldi), l'attuale via D'Ambrosio e la via si San Martino. Altri assi furono realizzati collegando piazza S. Martino con la chiesa dell'Immacolata (la "via Nuova") e questa con la seicentesca cappella fortificata di S. Maria delle Grazie. In rettilineo si collegò poi questa cappella con il complesso dei Francescani Riformati.

Notizie storico-critiche:

  • Dal 1508 al 1599 il paese restò proprietà dei Foggetta, ed estintasi la famiglia, il feudo ricadde al Regio Fisco, che lo vendette nel 1604 al barone Jacopo de Franchis. Costui acquistò la portolania nel 1607 e conseguì il titolo di marchese solo nel 1612. Con il successore Giovan Battista, nel 1614, il casale di Melissano fu acquistato e aggregato a Taviano.
  • Nel 1719 i feudi di Taviano, Supplessano e Melissano vennero sequestrati dal Regio Fisco. A tale provvedimento si oppose caparbiamente Gerolamo De Franchis, duca di Longano che cercò di riscattare questi feudi pagando la quarta parte del loro valore. Gravato, però, da grossi debiti ottenne dal Fisco il permesso di rivenderli a Niccolo Caracciolo, marchese di Amoroso, il quale nel 1724 ottenne il titolo di marchese su Taviano e quello di principe su Melissano. Niccolo Caracciolo non ebbe buoni rapporti con i sudditi, né diversamente si comportarono i suoi discendenti. Il Comune di Taviano, nel 1750 e nel 1769, ricorse contro il marchese Francesco Caracciolo per le varie angherie da lui compiute.
  • Con l’abolizione dei diritti feudali, pubblicata nel 1806 da Giuseppe Bonaparte in tutto il Meridione d'Italia, Taviano seguì le vicende del regno di Napoli e la frazione di Melissano, solo dopo aspre contese, nel 1884 chiese ed ottenne dal Prefetto il permesso di separarsi da Taviano e fu aggregata al Comune di Casarano.
Bibliografia:
  • Cazzato M., Lecce e il Salento 1, Atlante del Barocco in Italia, , Roma: De Luca Editori d'Arte, 2015
  • De Marco M., Taviano, dalle origini ai nostri giorni : Edizioni del Grifo, 1991

Scheda

Codice Carta Beni Culturali Regione Puglia
  • LEBIS000235

Tipologia del bene

Tipo: Città

Funzione: 

  • Sacra/religiosa/culto
  • Frequentazione
  • Produttiva/lavorazione/artigianale
  • Abitativa/residenziale

Condizione Giuridica

Proprietà mista pubblica/privata

Ente competente
  • Tipo: Soprintendenze ambito archeologico

    Ente: Soprintendenza Archeologia della Puglia

    Ruolo: Tutela e valorizzazione

  • Tipo: Soprintendenze ambito architettura-belle arti-paesaggio

    Ente: Sop. Belle Arti BR-LE

    Ruolo: Tutela e valorizzazione

Periodo:

  • Età moderna (XVI -XVIII secolo)
  • Età contemporanea (XIX-XXI secolo)

Motivazione: 

  • Bibliografia

Stato di conservazione
  • Conservato parzialmente
  • Integro

Criterio di perimetrazione: Si perimetra l'area dell'attuale nucleo urbano

Tipo Fruibilità: Aperto al pubblico