Chiesa rupestre di San Biagio (età altomedievale e medievale)

La chiesa rupestre di San Biagio presenta un impianto rettangolare piuttosto regolare (circa 12 metri di lunghezza per 5 di larghezza e meno di 3 di altezza), scavato con cura in senso longitudinale parallelamente al profilo dello sperone roccioso. L'ambiente è aperto da una porta di ingresso, priva di decorazioni, che dà accesso direttamente al naos (la navata), mentre una finestrella illumina il bema (il presbiterio), concluso da un'abside orienta a sud est frutto di un rimaneggiamento di epoca moderna. La parte più antica dell'edificio, indiscutibilmente la più interessante per via del ricco e straordinario ciclo pittorico, è il naos, dipinto sulle pareti e su tutto il soffitto, anche se interessato in alcuni punti da vaste lacune. La decorazione del soffitto comprende scene neotestamentarie, che si svolgono su due registri in senso antiorario verso ovest, a partire dall'Antico dei Giorni: Annunciazione, Fuga in Egitto, Presentazione al tempio ed Entrata di Cristo in Gerusalemme. Appartiene allo stesso ciclo la scena della Natività (condita dalle vivaci raffigurazioni del Viaggio dei Magi e del Bagno del Bambino) che è dipinta sulla parete meridionale, purtroppo danneggiata da una faglia. Sulle pareti laterali sono affrescati i santi Andrea, Giovanni, Biagio, Nicola, Demetrio, Giorgio e, dopo la Natività, i santi Stefano e Silvestro. Una particolare attenzione è dedicata a San Biagio, affiancato da riquadri in cui sono rappresentati alcuni momenti della sua vita. Sul piano iconografico, oltre alla presenza di numerosi dettagli inconsueti (come i bimbi che salgono sulle palme nell'ingresso di Cristo in Gerusalemme, davanti alla città, o la presenza del fratello Giacomo che tiene per le briglie l'asino che cavalca Maria nella Fuga in Egitto), tratti anche dai Vangeli Apocrifi, spicca la rara raffigurazione dell'Antico dei Giorni, in un cerchio stellato sorretto da cherubini e dai quattro Evangelisti, tra i profeti Daniele ed Ezechiele. Il soggetto è stato letto dagli studiosi in chiave escatologica, con riferimento ai dettati della Divina Liturgia, testo sacro per la Liturgia eucaristica di rito greco. I caratteri iconografici del ciclo pittorico lasciano dunque intendere che la chiesa sia stata officiata da monaci italo-greci per una comunità pubblica, alla quale giunge per il tramite degli affreschi il messaggio didascalico ed escatologico della Salvezza grazie al Sacrificio di Cristo, come predetto dai profeti.

Definizione Ambito Culturale:

  • Dato non disponibile
Bibliografia:
  • Lavermicocca G., I sentieri delle grotte dipinte, ,2001
  • Dell'Aquila F., Messina A., Le chiese rupestri di Puglia e Basilicata, ,1998
  • Chionna A., Chionna A. a cura di, Gli insediamenti rupestri della provincia di Brindisi, Gli insediamenti rupestri della provincia di Brindisi, , Fasano: Schena Editore, 2001
  • Semeraro-Hermann M. L., Il Santuario rupestre di S. Biagio a San Vito dei Normanni, Il Santuario rupestre di S. Biagio a San Vito dei Normanni, , Fasano: Schena Editore, 1982
  • Paone S., Madonna M. A. a cura di, La decorazione pittorica della chiesa di San Biagio presso San Vito dei Normanni, Conversano nel Medioevo - storia, arte e cultura del territorio tra IX e XIV secolo, , Roma: Campisano, 2018

Scheda

Codice Carta Beni Culturali Regione Puglia
  • BRBIU001042

Tipologia del bene

Tipo: Luogo di culto rupestre

Funzione: 

  • Sacra/religiosa/culto

Condizione Giuridica

Proprietà Ente pubblico territoriale

Ente competente
  • Tipo: Soprintendenze ambito architettura-belle arti-paesaggio

    Ente: Sop. Belle Arti BR-LE

    Ruolo: Tutela e valorizzazione

  • Tipo: Soprintendenze ambito architettura-belle arti-paesaggio

    Ente: SABAP-LE (Archite-BA-Pae)

    Ruolo: Tutela e valorizzazione

Periodo:

  • Alto Medioevo (VII-X secolo)
  • Basso Medioevo (XI-XV secolo)

Motivazione: 

  • Analisi stilistica
  • Analisi tipologica

Stato di conservazione
  • Restaurato

Tipo Fruibilità: Attrezzato per la fruizione