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La chiesa matrice di Matino è dedicata a San Giorgio, in ricordo dell’antico culto bizantino (Matino è documentata in epoca medievale come casale con il nome di San Giorgio), nel luogo di una chiesa cinquecentesca e di un precedente struttura medievale. L’attuale chiesa risale ad una totale ricostruzione dell’edificio realizzata a partire dal 1753 da Pasquale Tommaso Margoleo su disegni che la tradizione attribuisce a “un famoso architetto napoletano”, forse il Sanfelice (secondo altri il progetto è di Gianbattista del Tufo). Per la costruzione della chiesa fu impiegata la vigesima di tutti i raccolti. Gran parte dei lavori era terminata nel 1756; sulla porta laterale è la data 1759. Tutta la chiesa è sopraelevata di diversi gradini rispetto al piano stradale, per cui vi si accede attraverso delle rampe di scale. La facciata è percorsa per tutta la sua altezza da fasci di lesene a rilievo che attraversano i tre ordini in cui è suddivisa. Sulla porta di ingresso, inquadrata da due colonne sormontate da vasi, vi è la statua di San Giorgio; ai lati sono due grandi affreschi raffiguranti l’Immacolata e la Vergine del Carmine. Il secondo ordine è decorato nella parte centrale un grosso finestrone ovale al di sopra del quale si intravedono dei consistenti frammenti di un antico affresco raffigurante un grande sole giallo, probabilmente con funzione di orologio solare. Il fastigio, con orologio al centro, è segnato da pinnacoli. La costruzione dell’elegante torre campanaria, in carparo locale, ornata da balaustre, e collocata sopra la cappella che affianca l'abside, fu affidata a G. Negro di Parabita che la compì nel 1762. Sul lato destro dell'abside si apre la sagrestia. L’interno, a croce latina con abside e profonde arcate laterali, è coperto a volta. La struttura è decorata da pregevoli stucchi realizzati nel 1763. Presenta sei altari lungo la navata (tre per lato), l’altare maggiore, due nel transetto dedicati a S. Giorgio e all’Immacolata, e un altro nella cappella affiancata all'abside poligonale. Tutti gli altari, così come gran parte degli arredi sacri, risalgono al Settecento (fotografie pubblicate su autorizzazione della Diocesi di Nardò-Gallipoli n. 060/2020/UFF12 del 05.06.2020).
Notizie storico-critiche:
- La chiesa precedente risaliva al 1590 ed era composta da una unica navata, culminante nell'abside con coro; sul presbiterio si elevava una cupola; lungo i muri laterali erano collocati sei altari. La sacrestia si apriva a sinistra dell'abside.
Definizione Ambito Culturale:
- Dato non disponibile
- Leopizzi T., Matino, storia e cultura popolare : ED. Ind. Grafica, 1992
- Cazzato M., Guida di Matino : Congedo Editore, 1998
- De Matteis E., Cazzato V., Guaitoli M. a cura di, Insediamenti del Salento dall'antichità all'età moderna : Congedo Editore, 2005
- Cazzato M., Lecce e il Salento 1, Atlante del Barocco in Italia, , Roma: De Luca Editori d'Arte, 2015
Scheda
- LEBIU002144
Tipologia del bene
Tipo: Chiesa
Funzione:
- Sacra/religiosa/culto
Condizione Giuridica
Proprietà Ente religioso cattolico
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Tipo: Soprintendenze ambito architettura-belle arti-paesaggio
Ente: SABAP-LE (Archite-BA-Pae)
Ruolo: Tutela e valorizzazione
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elemento contenuto in - Sito
Periodo:
- Età moderna (XVI -XVIII secolo)
Motivazione:
- Bibliografia
- Integro
- Restaurato
Criterio di perimetrazione: Si perimetra l'area occupata dalla struttura.
Tipo Fruibilità: Edificio di culto