Località Collina del Serpente - tombe e settore di abitato (età ellenistica)

Al centro del Colle Serpente è stata indagata tra il 1997 e il 2002 un'area insediativa nella quale le abitazioni erano in stretta relazione con le tombe dei familiari, segnalate da selciati in ciottoli di fiume. Tre tombe, in particolare, hanno fornito preziose informazioni: A2, A3 e A4, le prime due a fossa, la terza a grotticella. Le due tombe a fossa, contenenti rispettivamente 15 e 18 vasi (dauni, a vernice nera e a sovraddipintura), sono databili alla seconda metà del IV sec. a.C. La tomba a grotticella si trovava in prossimità di un mosaico a ciottoli di forma a "L". L'accesso avveniva attraverso un ripido "dromos". L'ingresso presentava la lastra di chiusura intatta e alla sua destra era infissa una punta di giavellotto. Le pareti dello spiazzo antistante e quelle della grotticella conservavano tracce di intonaco bianco e rosso. La tomba è stata rinvenuta intatta. Sui tre lati della cella correva una panchina in terra sulla quale era deposto a sinistra il defunto, accompagnato da un cinturone in bronzo e da un'olla daunia, e a destra il corredo composto da 36 pezzi (ceramica daunia, a vernice nera, di "Gnathia" e a figure rosse). I vasi a figure rosse sono riconducibili a importanti officine o pittori apuli (pittore di Baltimora, cerchia del pittore di Dario e dei suoi successori). La tomba a grotticella è databile approssimativamente tra il 320 e il 310 a.C.