Palazzo Scillitani, gia' Vaccarella

Il Palazzo dell'Acquedotto Pugliese di Foggia, progettato dall'ing. Cesare Brunetti e costruito nel 1926, rappresenta uno dei principali esemplari di architettura tardo Liberty della città di Foggia. L’edificio presenta una ricchezza formale e compositiva, giustificabili dalla volontà di rendere il palazzo una delle realtà monumentali che dovevano caratterizzare l'ambiente urbano. Anche la scelta dei materiali di rivestimento della facciata vanno in questa direzione, infatti tutti gli elementi architettonici e decorativi, nonché i rivestimenti son realizzati in conglomerato cementizio, rifinito in superficie con granigliati che simulano la lavorazione della pietra. Si colloca all’interno di un isolato di forma triangolare con doppio cortile centrale, che sicuramente ne ha influenzato l’architettura e l’organizzazione interna. Il prospetto principale si trova su Viale XXIV Maggio ed è caratterizzato da due torri angolari di forma cilindrica, concluse da due cupole emisferiche con lanterna. Gli accessi all’edificio si trovano rispettivamente su via Scillitani e su via Isonzo, e sono posizionati a ridosso delle due torri angolari. Sono costituiti da due portali monumentali caratterizzati da colonne in pietra grigia su basamento poste ai lati del portone in legno massello decorato; l’ingresso presenta un architrave e un sopraluce ad arco con balconcino; il tutto è contenuto da due pilastroni modanati sormontati da due emblemi araldici privi di simbologia e da una cornice mistilinea con voluta. Oltre a questi due elementi caratterizzanti (le torri angolari e i portali d’ingresso) i fronti del Palazzo dell'Acquedotto presentano paraste decorate e elementi architettonici che li scandiscono verticalmente. Il piano terra basamentale presenta un finto bugnato e aperture ad architrave con sopraluce quadrato a balconcino. Il primo piano, nonché piano nobile, è caratterizzato da balconcini distribuiti lungo tutti i fronti, riccamente decorati e con balaustre scultoree, che fungono da cornice marcapiano. I piani superiori presentano finestre e balconcini ad architrave semplice o a piattabanda con chiave a rilievo. L’ultimo piano infine presenta balconcini continui con parapetto chiuso e una cornice mistilinea modanata, che funge da timpano e marcapiano contemporaneamente. Questa cornice che corre lungo tutti i fronti, segna l’imposta del piano attico dove troviamo gli ambienti a cupola delle torri laterali e il terrazzo con parapetto pieno.

Notizie storico-critiche:

  • Viene accordato al cavalier Vaccarella il suolo per l'edificazione del palazzo.
  • Inizia la costruzione del palazzo Vaccarella, su progetto dell'ingegner Canale di Napoli.
  • Agli inizi del secolo Lorenzo Scillitani diventa proprietario del secondo piano fuori terra dell'allora palazzo Vaccarella, acquistandolo dalla famiglia Bisceglia, mentre il terzo piano fuori terra viene acquistato dalla famiglia Iori.
  • Nel dopoguerra viene restaurato l'esterno del palazzo.
Bibliografia:
  • Altieri M.T., Il Palazzo dell'acquedotto pugliese di Foggia, Il Palazzo dell'acquedotto pugliese di Foggia, , 2002: Claudio Grenzi Editore, 2002

Scheda

Codice Carta Beni Culturali Regione Puglia
  • FGBIU001377

Tipologia del bene

Tipo: Palazzo

Funzione: 

  • Pubblica
  • Abitativa/residenziale

Condizione Giuridica

Proprietà Ente pubblico territoriale

Ente competente
  • Tipo: Soprintendenze ambito architettura-belle arti-paesaggio

    Ente: Sop. Belle Arti BA-BAT-FG

    Ruolo: Tutela e valorizzazione

Periodo:

  • Età contemporanea (XIX-XXI secolo)

Motivazione: 

  • Bibliografia
  • Fonte archivistica

Stato di conservazione
  • Integro
  • Restaurato