Badia di San Leone - ex convento

Il grande complesso monastico fu fondato intorno al XII secolo fuori le mura della città, nella parte settentrionale. Del monastero si hanno tracce a cominciare dal 1148 a proposito della concessione da parte di Manfredi di alcune terre seminative e della facoltà di libero pascolo e uso delle acque nel territorio di Gravina, città con la quale i benedettini di S. Leone mantennero un vivace rapporto economico. La chiesa e il primo monastero erano già in rovina nel 1266, al punto che l'arcivescovo di Bari rivolse un appello ai fedeli affinché contribuissero con le offerte alla ricostruzione, promettendo in cambio indulgenze. I monaci benedettini rimasero qui sino al XV secolo, epoca in cui il monastero, ridotto a commenda, fu affidato ad alcuni potenti laici. Nel 1494, per concessione del re Alfonso di Napoli, passò sotto la giurisdizione della Congregazione degli Olivetani che ristrutturarono il monastero e ne ricostruirono il chiostro cinquecentesco. Gli Olivetani rimasero fino ai tempi della prima soppressione; nel 1886 chiesa e monastero furono abbandonati. Successivamente il complesso fu recuperato dai frati minori osservanti guidati da P. Agostino del Vecchio di Barletta e P. Raffaele Miccoli. Il monastero, ad un piano, a pianta quadrangolare irregolare, era circondato da un ampio recinto in cui si svolgeva la vita monastica e da un altro più ampio in cui, sin dal 1197, si svolgeva la tradizionale fiera annuale di S. Leone. L'edificio, in muratura, era voltato a botte. Sulla porta di accesso al monastero dal chiostro vi era una iscrizione (AD SOLEM VERSUS NE LOQUARIS/ MDXXIIII) con al centro lo stemma dei monaci Olivetani. Un'altra iscrizione era presente sulla porta del lato ovest del chiostro (VELLE MOSTRAT ITER).

Notizie storico-critiche:

  • L'esistenza del convento e' attestata da una pergamena nella quale si legge che il Marchese di Gravina, Manfredi e sua moglie Filippa, donano al monastero di S. Leone alcuni terreni del territorio di Gravina.

Definizione Ambito Culturale:

  • NR
Bibliografia:
  • MILILLO S., Bitonto. Guida storico-artistica : Liantonio Editrice, 1988
  • Castellano A., Città di Bitonto. Guida e stradario della città, ,1981
  • MILILLO S., La chiesa e le chiese di Bitonto,
  • Castellano A., Muschitiello M., In giro per Bitonto, In giro per Bitonto, , Bitonto: , 1996
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Scheda

Codice Carta Beni Culturali Regione Puglia
  • BABIU001843

Tipologia del bene

Tipo: Convento

Funzione: 

  • Abitativa/residenziale
  • Sacra/religiosa/culto

Condizione Giuridica

Proprietà Ente religioso cattolico

Ente competente
  • Tipo: Soprintendenze ambito architettura-belle arti-paesaggio

    Ente: Sop. Belle Arti BA-BAT-FG

    Ruolo: Tutela e valorizzazione

Periodo:

  • Età contemporanea (XIX-XXI secolo)
  • Età moderna (XVI -XVIII secolo)
  • Basso Medioevo (XI-XV secolo)

Motivazione: 

  • Analisi stilistica
  • Bibliografia
  • Dati epigrafici

Stato di conservazione
  • Restaurato

Tipo Fruibilità: Aperto al pubblico