Complesso del Convento di San Domenico - chiesa

Chiesa di S. Domenico, edificata nel 1636 a spese del patrizio romano Monsignor Giacinto Petronio dell'ordine di San Domenico, consacrata da monsignor Sarnelli non prima del 1699 secondo quanto riportato in un'iscrizione. Una lapide riporta invece la data di consacrazione (1761) dell'altare maggiore e dell'altro altare posto nel coro, che furono entrambi rinnovati in marmo. L'edificio è stato completamente ristrutturato in forme barocche nel 1773. La chiesa è divenuta parrocchia dal 1915. Nel 1940, a causa di una lesione insorta sulla chiave di volta dell'aula maggiore provocata presumibilmente da un terremoto, la chiesa fu nuovamente restaurata. L'edificio si sviluppa su due livelli, con un sepolcreto sottostante. Ha pianta rettangolare voltata a botte a unghiate, divisa in navata e presbiterio separati da una balaustra in marmo. Sui lati, grandi archi corrispondono alle cappelle laterali, anch'esse voltate a botte. I paramenti sono realizzati in muratura a sacco, con conci regolari in pietra calcarea locale, lavorate a bugnato sulla parete esterna. L'ingresso principale è preceduto dal sagrato e da un vestibolo porticato a tre archi sorretti da pilastri. Il portico è scandito in cinque campate da altrettante volte a crociera di cui quella centrale decorata da serti floreali a costoloni al cui incrocio è scolpita l'immagine del volto di S. Domenico; le due campate laterali sono oggi isolate dal resto del portico da due muri simmetrici in cui si aprono due porticine. Ai lati delle tre arcate sono presenti due nicchie rettangolari che, sormontate da cornici triangolari, ospitano le statue di Santa Maria Maddalena (a sinistra) e Santa Caterina d'Alessandria (a destra). Nell'ordine superiore si aprono cinque finestre rettangolari sormontate da timpani curvi e triangolari alternati; tra una finestra e l'altra, sopra volute nastriformi, coppie di putti affrontati, ciascuna delle quali regge un cartiglio. Superiormente ad esse, un secondo ordine di finestre, più piccole e semplici, sormontate da un fregio, conclude il secondo piano della facciata. Essa viene completata da un timpano triangolare raccordato al resto della struttura da sottili volute. All'interno decorazioni in stucco in stile barocco.

Notizie storico-critiche:

  • Fu edificata nel 1636 a spese del patrizio romano Monsignor Giacinto Petronio dell'ordine di San Domenico.
  • Rifinitura interna eseguita nel 1940 per una lesione insorta sulla chiave di volta dell'aula maggiore provocata presumibilmente da un terremoto.
  • E' parrocchia dal 1915.
  • E' stata rinnovata in forme barocche nel 1773.
  • C'e' pure una lapide a proposito della consacrazione dell'altare maggiore e dell'altro posto che nel coro che furono rinnovati in marmo (data MDCCLXI).
  • Fu consacrata da monsignor Sarnelli non prima del 1699 (iscrizione con data MDCXXXIX).

Definizione Ambito Culturale:

  • Maestranze pugliesi
Bibliografia:
  • Salvemini A., Storia di Molfetta (rist. anast. Napoli, 1878), ,1998
  • Samarelli F., Chiese e Cappelle di Molfetta ora scomparse. Note storiche, ,1941
  • De Luca G., Storia di Molfetta. (Rist. anast. dell'ed. di Giovinazzo del 1884-85), Storia di Molfetta., , Sala Bolognese: Forni Arnaldo, 1990
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Scheda

Codice Carta Beni Culturali Regione Puglia
  • BABIU001121

Tipologia del bene

Tipo: Chiesa

Funzione: 

  • Sacra/religiosa/culto

Condizione Giuridica

Proprietà Ente religioso cattolico

Ente competente
  • Tipo: Soprintendenze ambito architettura-belle arti-paesaggio

    Ente: Sop. Belle Arti BA-BAT-FG

    Ruolo: Tutela e valorizzazione

Periodo:

  • Età moderna (XVI -XVIII secolo)
  • Età contemporanea (XIX-XXI secolo)

Motivazione: 

  • Bibliografia
  • Documentazione

Cronologia specifica:

Dal: XVII d.C. Al: XXI d.C.

Datazione Assoluta: 

- 1636

Stato di conservazione
  • Restaurato

Criterio di perimetrazione: Perimetrazione effettuata su base catastale.

Tipo Fruibilità: Edificio di culto