Castello

Il castello si erge in posizione difensiva sul mare, da cui oggi lo separa la strada litoranea. Presenta forma quadrangolare con quattro puntoni molto sporgenti e scarpati collegati da brevi cortine, agli spigoli. All'interno gli ambienti si articolano intorno ad un ampio cortile quadrangolare con i lati quasi paralleli alle cortine. Lo spessore dei corpi di fabbrica varia dai 10 ai 13 metri. Una primitiva fortificazione fu probabilmente nel XIII secolo, insieme all'abitato. Nel 1278 Carlo I d'Angiò a difesa del tratto costiero tra Bari e Polignano contro le incursioni piratesche, fece fortificare la cerchia delle mura e fece erigere questa nuova fortezza. L'incarico di progettazione fu affidato nel 1276 a Pietro d'Angicourt e a Giovanni di Toul. I lavori, realizzati da Pietro Rapucio e condotti sotto la soprintendenza del Giustiziere Guido di S. Giovanni e poi di Alberico de Moronay, erano quasi terminati nel 1281. Con un mandato del 1279, re Carlo aveva ordinato che all'interno del castello si costruisse una dimora reale. Una lunga serie di documenti dei Registri angioini attestano l'interesse del re per questa costruzione. Nel 1508 il castello subì l'assedio dei Veneziani e a seguito dei danni ricevuti fu restaurato nuovamente dal marchese di Polignano Gaspare Toraldo. In questa occasione fu ulteriormente fortificato e munito di un puntone a forma di pentagono irregolare in carparo, allo spigolo ovest. Nell'ultimo ventennio del XV secolo il castello fu rafforzato ad opera dell'architetto militare Giovanni Giocondo, allievo di Francesco di Giorgio Martini, che soggiornò in Puglia per curare il potenziamento delle fortificazioni locali, per conto di Alfonso, duca di Calabria. Nel 1530 il castello fu ceduto a Carlo V, che lo fece adattare alle nuove esigenze difensive, dall'architetto militare Evangelista Menga da Copertino. Tra il 1535 e il 1540, il castello angioino fu incapsulato con nuove mura scarpate separate da quelle originarie da uno strato di terreno, che costituì un terrapieno utile ad attutire l'urto delle cannonate e garantiva l'inespugnabilità della fortezza. L'ingresso al castello è collocato sul fianco del bastione Sud ed è costituito da un arco ribassato, attraverso cui si accede al cortile interno. Il castello fu utilizzato fino al XVIII secolo a fini militari. Persa la sua originaria funzione fu oggetto d'abbandono e poi utilizzato come impropriamente come macello comunale. Negli anni Cinquanta del Novecento, addossato alle cortine del lato Ovest, fu costruito un cinema, ora abbattuto, mentre tra Ottocento e Novecento parte del settore sud-est fu abbattuto per la costruzione di palazzi privati.

Notizie storico-critiche:

  • I lavori realizzati da Pietro Rapucio e condotti sotto la soprintendenzadel Giustiziere Guido di San Giovanni e poi di Alberico di Moronay, erano quasi terminati intorno al 1281. Con un mandato del 1279, inoltre, Carlo aveva ordinato che all'interno del Castello si costruisse anche una dimora regale per suo uso. Una lunghissima serie di documenti dei Registri Angioini palesano l'interesse e la premura per tale costruzione.
  • Nel 1336 vi troviamo come castellana Agnese da Mola, figlia di Raimondo e moglie di Goffredo Marchisio.
  • Avendo subito nel 1508 l'assedio dei Veneziani, il castello doveva aver ricevuto tanti danni, tanto che fu fatto restaurare nuovamente dal Marchese di Polignano Gaspare Toraldo. In tale occasione esso fu ulteriormente fortificato e munito di un puntone a forma di pentagono irregolare, in carparo, allo spigolo ovest.
  • Nell'ultimo ventennio del XV secolo il Castello fu rafforzato ad opera dell'architetto militare Giovanni Giocondo, collaboratore e discepolo di Francesco di Giorgio Martini che soggiorno' in Puglia nello stesso periodochiamatovi da Alfonso, duca di Calabria per curare il potenziamento delle fortificazioni locali.
  • Dopo essere passato dagli Spagnoli ai Veneziani e quindi nuovamente agliSpagnoli e ai Veneziani, fu da questi ceduto a Carlo V nel 1530; questi fece adattare il Castello alle nuove esigenze difensive che la mutata tecnica bellica esigeva, dall'architetto militare Evangelista Menga da Copertino. Questi tra il 1535 e il 1540, senza manomettere il castello angioino, lo incapsulo' con nuove mura scarpate separate da quelle originarie dauno strato di terreno.Questo terrapieno intermedio doveva servire ad attutire l'urto delle cannoniere ed assicurare l'inespugnabilita' della fortezza.
  • Incerta e' l'origine storica, romana o greca di questo centro. Il primo documento datato, relativo al castello, e' un diploma del 1123 del principe Grimaldo Alferante.
  • La primitiva fortificazione dovette andar completamente distrutta nel XIII secolo insieme all'abitato.
  • Intorno al 1278 Carlo I d'Angio' a difesa del tratto tra Bari e Polignano, contro le troppo frequenti scorrerie piratesche fece fortificare la cerchia delle mura ed erigere questa fortezza che fu considerata inespugnabile per la sua architettura e il gran numero dei suoi mezzi difensivi: feritoie, piombatoi di ogni specie, sotterranei, anditi tortuosi di vario tipo e uso. L'incarico di progettazione fu dato nel 1276 a Pietro d'Angicourt e Giovanni di Toul.
Bibliografia:
  • Uva N., Saggio storico su Mola di Bari, ,1964
  • De Vita R., Castelli, torri ed opere fortificate di Puglia : Adda Editore, 1974
  • Calabrese M., Mola di Bari. Colori, suoni, memorie di Puglia, Mola di Bari. Colori, suoni, memorie di Puglia, , Bari: , 1987

Scheda

Codice Carta Beni Culturali Regione Puglia
  • BABIU000996

Tipologia del bene

Tipo: Edificio

Funzione: 

  • Difensiva/militare
  • Abitativa/residenziale

Condizione Giuridica

Proprietà Ente pubblico territoriale

Ente competente
  • Tipo: Soprintendenze ambito architettura-belle arti-paesaggio

    Ente: Sop. Belle Arti BA-BAT-FG

    Ruolo: Tutela e valorizzazione

Periodo:

  • Età moderna (XVI -XVIII secolo)
  • Basso Medioevo (XI-XV secolo)
  • Età contemporanea (XIX-XXI secolo)

Motivazione: 

  • Bibliografia

Cronologia specifica:

Dal: XIII secolo Al: XVIII secolo

Stato di conservazione
  • Danno grave
  • Integro
  • Restaurato

Criterio di perimetrazione: Perimetrazione dell'ingombro delle strutture.

Tipo Fruibilità: Aperto al pubblico