Molfetta (età medievale)

Il sito, diversamente dalla maggior parte delle planimetrie urbanistiche medievali poligonali/radiali o circolari del nord-barese, presenta un'inconsueta evoluzione viaria 'a spina pesce'. L''Istrada Majora', in asse nord-sud a partire da Porta Terra, oggi Via Piazza, costituisce l'arteria principale: questa strada si configura quale meridiana cardinale che suddivide la civitas in due macro aree, poste rispettivamente a oriente e a occidente. Via Piazza è attraversata da sette 'istrade' ad essa perpendicolari, congiungenti l'area orientale a quella occidentale, dove sorge il duomo corradiano. L'Isola di Sant'Andrea era protetta a sud da un canale naturale che separava l'insula medievale cinta da mura dall'area continentale. Per via delle frequenti incursioni, specie saracene, la civitas è stata più volte fortificata. La muraglia è munita di torrioni e nel territorio campale sorsero casali, villaggi e torri di vedetta e di difesa. Nella città la figura dominante era diventata quella del vescovo, tanto che intorno al 1000 fu costituita la sede vescovile, intorno alla cattedrale. Durante il dominio normanno, probabilmente nel 1057 la civitas fu occupata da Pietro, figlio di Amico I, conte di Trani, poi scalzato da Roberto d'Altavilla, il Guiscardo (1057-1058). Nel 1066, Gozzulino de la Blace (o de Harenc), suocero di Amico II, fu conte di Molfetta. Lo stesso Amico II, nonostante l'influenza bizantina, che perdurò fino al 1100, assunse la signoria della città: a lui succedette il figlio, Goffredo, nell'ottobre 1100. In questo periodo, Molfetta era già affermata fra i centri marittimi e vantava numerose barche da trasporto e galere per la difesa contro i corsari, configurandosi come un approdo ideale per pellegrini e crociati di ritorno dalla Terrasanta. Dopo la conquista di Gerusalemme numerosi cristiani provenienti dall'Oriente vi sostavano. Per queste esigenze legate all'ospitalità durante le peregrinationes verso la Palestina fu commissionato, a circa un chilometro a ponente dell'abitato, un edificio che servisse da ospizio, ossia l''Ospedale dei Crociati', annesso al tempio dedicato alla Madonna dei Martiri. All'inizio del XII secolo sorsero il duomo e l'annesso episcopio. In questo periodo si colloca l'episodio agiografico di san Corrado di Baviera che, secondo la tradizione locale, sostò nell'ospizio dei Crociati: qui acquistò la fama di uomo pio e taumaturgo, tanto da essere in seguito eletto santo patrono della città e della diocesi. I molfettesi traslarono le sue reliquie a Molfetta dal santuario di Santa Maria della grotta, in agro di Modugno, luogo rupestre dove, stando alle fonti agiografiche, il bavaro si ritirò in eremitaggio, trovando poi la morte. Analogamente ad altre cattedrali pugliesi il duomo di Molfetta sorge a ridosso della banchina portuale. In passato la scogliera si trovava direttamente a ridosso del lato lungo settentrionale della chiesa: nel 1925 vennero costruite le attuali ampie banchine, che hanno isolato la fabbrica del duomo rispetto alla battigia. L'impianto del duomo a tre cupole assiali, celate all'esterno da altrettanti tiburi ottagonali, differisce delle icnografie basilicali delle altre cattedrali romanico-pugliesi del nord-barese, che invece sono definite dalla consueta triplice nave con soffitto a capriate lignee e facciata tripartita in salienti. Con gli Svevi Molfetta era diventata città demaniale: i cittadini furono autorizzati a riunirsi in parlamento e la popolazione fu divisa in due classi distinte: quella dei nobili e quella dei popolani, che avevano i loro seggi in via Piazza. Dai capifamiglia delle due classi venivano eletti 36 consiglieri (12 nobili e 24 popolani) che costituivano il senato con a capo due sindaci, uno dei nobili e l'altro del popolo, che governavano la città. Durante il periodo angioino sorsero la chiese di santo Stefano e della santissima Trinità.

Bibliography:
  • Belli D'Elia P., Puglia romanica : EDIPUGLIA, 2003
  • Belli D'Elia P., Alle sorgenti del romanico in Puglia, Puglia XI sec., ,1975
  • Iannone M., Le torri di Molfetta, ,1986
  • Chiese di Puglia il fenomeno delle chiese a cupola, ,1988
  • Venditti A., Architettura a cupola in Puglia. Le chiese di S. Francesco a Trani, di S. Corrado e di S. Maria a Molfetta, e gli Ospedali di S. Giovanni E SS. Filippo e Giacomo a Molfetta, Napoli Nobilissima,1968
  • Fontana A., Guida storico-artistica di Molfetta, ,1969

Card

Codice Carta Beni Culturali Regione Puglia
  • BABIS001758

Type of good

Type: Città

Function: 

  • Abitativa/residenziale
  • Produttiva/lavorazione/artigianale
  • Difensiva/militare
  • Costruttiva
  • Frequentazione
  • Sacra/religiosa/culto
  • Viaria/confine
  • Funeraria
  • Servizio
  • Pubblica
  • Portuale

Legal Condition

Proprietà mista

Competent body
  • Type: Soprintendenze ambito archeologico

    Body: Sop. Archeologia Puglia

    Role: Tutela

  • Type: Soprintendenze ambito architettura-belle arti-paesaggio

    Body: Sop. Belle Arti BA-BAT-FG

    Role: Tutela

  • Type: Ente MiBAC

    Body: Polo Museale della Puglia

    Role: Valorizzazione

  • Type: Ente MiBAC

    Body: Segr. Reg. BBCC Puglia

    Role: Valorizzazione

Period:

  • Basso Medioevo (XI-XV secolo)

Reason: 

  • Analisi delle strutture
  • Analisi stilistica
  • Analisi tipologica
  • Bibliografia
  • Dati epigrafici

Specific history:

From: XI secolo d.C. Al: XV secolo

State of conservation
  • Conservato parzialmente
  • Danno lieve
  • Distrutto
  • Restaurato

Perimeter criterion: Perimetrazione effettuata in relazione all'ingombro degli edifici che insistono all'interno del tracciato murario medievale.

Usability type: Attrezzato per la fruizione