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La Masseria, oggi in stato di abbandono, circondata da un ampio recinto che delimita i terreni di pertinenza della stessa, era a corte aperta e costituita da case, magazzini, mulino, stalle per gli animali, recinti per il bestiame e frutteti, uno dei quali con pozzo. Vicino al pozzo passa un torrente, che nasce dalla fontana di Monticello e si divide in due rami, uno si dirige verso Sud e viene inghiottito da una voragine, detta “vora di Monticello”, situata nelle vicinanze della masseria e l’altro arriva proprio fino alla masseria. Appena fuori dal cancello, con l’ingresso rivolto verso la masseria, c’è una piccola cappella (oggi diruta) che ha sostituito l’ “Anticaglia”, la più antica. La facciata ha ancora due nicchie ai lati della porta e una grossa croce in alto. La cappella è una piccola e semplice stanza quadrata, con altare addossato a muro e due edicole ai lati. L’architettura è quella di molti palazzoni cittadini che risalgono ai primi decenni dell’Ottocento e sono il risultato della consuetudine dei proprietari terrieri di trasferire la propria residenza in campagna.
Historical-critical news:
- Le proprietà dei Celestini nel territorio di Monticello vengono rilevate dal Demanio Regio nel 1806, anno dell’eversione della feudalità; nel 1846 la Masseria viene aggiudicata dal Demanio Regio ai Padri Scolopi di Campi Salentina e, a partire da questo momento, la proprietà verrà frazionata e i diversi lotti, nel corso del tempo verranno acquistati da diversi proprietari.
- La Masseria fu suffeudo di Guagnano, di cui seguì le vicende feudali fino al 1540, quando il feudo fu venduto a Vicnenzo Scalera. Da Scalera lo riscattò Luigi Paladini che, il 17 febbraio 1555, con atto rogato dal notaio Giovan Battista Filippello, lo alienò a Galeno Della Monaca che il 19 settembre 1547 aveva già acquistato Guagnano. Alla morte di Galeno, avvenuta nel 1566, gli succedette la figlia Giulia che sposò in seconde nozze Carlo Albrizzi, cui portò in dote il feudo. A Giulia Della Monaca, morta nel 1592, succedette il figlio Giovanni Antonio Albrizzi, noto come il marchese di Salice, che sposò Giulia Farnese. Il figlio di costoro, il prelato Mario Albrizzi Farnese, non ancora cardinale, donò, nel 1671, la Masseria di Monticello ai Padri Celestini del Monastero di Santa Maria di Betlehem di Mesagne.
- F. Tanzi, Il feudo di S. Giovanni Monicantonio e Villa Baldassarri., Il feudo di S. Giovanni Monicantonio e Villa Baldassarri., , Lecce: , 1914
Card
- BRBIS001519
Type of good
Type: Masseria
Function:
- Produttiva/lavorazione/artigianale
- Abitativa/residenziale
Legal Condition
Proprietà privata
-
Type: Soprintendenze ambito architettura-belle arti-paesaggio
Body: Sop. Belle Arti BR-LE
Role: Tutela e valorizzazione
Period:
- Età contemporanea (XIX-XXI secolo)
Reason:
- Bibliografia
Specific history:
From: XIX d.C. Al: XIX d.C.
- Conservato parzialmente
Perimeter criterion: Perimetrazione effettuata sulla base dell'ingombro.