Pulo - villaggio (età neolitica)

Abitato capannicolo, individuato in un'area adiacente alla dolina del Pulo, nei fondi Spadavecchia e Azzollini. Le indagini condotte nell'area su due principali livelli d'uso hanno riportato alla luce fondi di capanne e resti di intonaco, resti di focolari, oltre a strutture murarie, alcune delle quali, a doppio filare; un grande muro, probabilmente di recinzione, è stato datato in cronologia non calibrata C14 al 7134 + 60 BP. Le capanne presentano forma circolare, con diametro di circa 2 metri, in alcuni casi ovale e più raramente circolare. Alcuni presentavano un pavimento in terra battuta o in argilla cotta e buche di palo. Tracce di un probabile fossato dell'abitato neolitico possono essere rintracciate nella grande fossa lunga più di 25 m e larga 1,5 m ad est del grande muro, con riempimento di terreno nero, con ceramica e litica di diverse fasi. Abbondante la presenza di ceramica impressa nei due livelli, che conferma la possibilità di delineare all’interno dello strato neolitico una scansione di diversi momenti di utilizzo dell’area tra neolitico antico e neolitico medio. E' connessa all'abitato una vasta necropoli, di cui sono state riportate alla luce circa cinquantasei sepolture, distribuite tra le capanne, generalmente a fossa ovale, contornate da blocchi calcarei, orientate sia in senso N-S che in senso E-O. Gli inumati erano deposti in posizione rannicchiata; a corredo furono deposti esemplari di ceramica Serra d'Alto dipinti con decorazioni a meandro e spirali.