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Play dead! (II)

mostra in continua evoluzione a cura di Like a Little Disaster

Data di pubblicazione: 09 dic 2024

- CASTRIGNANO DE' GRECI (LE)
- DAL 12/12/2024 AL 16/03/2024
- Ticket non definito

Promosso da: Associazione Like a Little Disaster

L'idea di fine è sempre stata oggetto di riflessione per la specie umana, che l'ha trasposta al cinema, in letteratura e in arte, in un tentativo di padroneggiarla, sintetizzarla, comprenderla. Play Dead! prova a indagare il concetto di fine (e il suo opposto, l'inizio, il nuovo inizio).

L'idea di fine è sempre stata oggetto di riflessione per la specie umana, che l'ha trasposta al cinema, in letteratura e in arte, in un tentativo di padroneggiarla, sintetizzarla, comprenderla. Perché l'apocalisse, personale e globale, dovrebbe condurre a una rivelazione - dal greco kalýptein; disvelare. O forse, più semplicemente, trattare l'apocalisse porterebbe a esorcizzare una paura condivisa poiché è parlando della cosa che, scaramanticamente, si allontana la possibilità che questa accada. Forse, guardandone la sua distruzione, potremo finalmente riuscire a vedere come è fatto il mondo. "I mari, le montagne. Il poderoso contro spettacolo delle cose che cessano di esistere. La sconfinata desolazione, idropica e gelidamente terrena. Il silenzio".

Play Dead! prova a indagare il concetto di fine (e il suo opposto, l'inizio, il nuovo inizio. L'alfa e l'omega). All'interno di una maglia interlacciata e agentica il progetto mette a confronto differenti punti di vista, cellule dove poter esperienziare le reciproche connessioni tra biotico e abiotico, tra vita cibernetica e morte fisica, tra tangibilità dei limiti fisici e l'illusorietà di uno scroll eterno. Satelliti attraverso i quali riflettere sulla minaccia dell disastro globale, sul suicidio collettivo e il desiderio di resurrezione o sul senso di ombra perturbante dal futuro.
Attraverso visioni religiose e animistiche nonché teorie e pratiche concettuali, postumaniste, transumaniste ed ecologiste il progetto tenta di sperimentare il superamento del limite, ponendo domande come, cosa troviamo oltre la fine? E oltre la morte? La morte rappresenta necessariamente la fine, possiamo prendere in considerazione la possibilità di essere contemporaneamente vivi e morti o né vivi né morti, al di fuori dello sguardo dell'altro? La fine del mondo è già avvenuta, sta avvenendo o avverrà? Se, come sostiene Heidegger, per mondo intendiamo "una totalità di senso", esso non è mai realmente esistito. Esistono solo porzioni di mondo, quelle con cui entriamo in relazione di volta in volta. Si tratta quindi di fare i conti con questa fine - che però è sempre allo stesso tempo (un altro/primo) inizio? Riuscire a vedere già il mondo alla luce della catastrofe finale, significa vederla come un giorno apparirà o riconoscere la sua contemporaneità morfologica con noi?

Play Dead! è un progetto a lungo termine, nel corso di un anno solare si assisterà a un processo randomico di evaporazione delle opere; scompaiono per lasciare spazio a reincarnazioni virulente e espansive innescate da altri artisti. La mostra partita nel Luglio 2024 con una precisa conformazione e visualizzazione si trasforma periodicamente ritrovandosi totalmente difforme al suo termine. L'abbandono produce una metamorfosi, una nuova vita, o meglio, nuove forme di vita innescate da altrettante morti.
A differenza delle opere coinvolte nel primo stato/corpo della metamorfosi del progetto fortemente connotate dall'utilizzo tutto umano - concettuale, visivo, poetico, politico, performativo, mitico, - della parola, del linguaggio scritto e parlato, le opere coinvolte nel secondo stadio evolutivo sono invece inserite in uno scenario naturale, un ipertono che serve come starter per speculazioni sui concetti di fine/inizio - morte/rinascita attraverso la lente multicentrata del non umano inteso come animale, vegetale, minerale, tecnologico e iper-artificiale.

Artisti: Irene Pucci, Donato Trovato, Claudia Giannuli, Mariantonietta Bagliato, Arianna Ladogana, Natasha Grassi, Martina Petrelli, Ginevra Bosa, Raffaele Fiorella, Angelo Iodice, Antonio Milano, Mariangela Giustini, Silvana Di Blasi, Pier Alfeo, Zeinab Haji, Michela Rondinone.

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