Fari e torri del fuoco segreto a cura di Christian Caliandro e Nicola Zito
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Fari e torri del fuoco segreto a cura di Christian Caliandro e Nicola Zito
Fari e torri del fuoco segreto. Fondazione Pino Pascali, Polignano a Mare (BA) dal 2 agosto fino al 22 settembre 2024. Gea Casolaro Serena Fineschi Claudia Giannuli Francesco Lauretta Isabella Mongelli Virginia Zanetti
Data di pubblicazione: 02 ago 2024
- POLIGNANO A MARE (BA)
- DAL 02/08/2024 AL 22/09/2024
- A pagamento €8
Promosso da: Fondazione Pino Pascali Museo d'Arte Contemporanea
Inaugura il 2 agosto alle ore 19 (fino al 22 settembre 2024) la mostra con i risultati del progetto intitolato Fari e torri del fuoco segreto, promosso da Fondazione Pino Pascali e Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia. L'iniziativa è realizzata nell'ambito del progetto CoHeN-Coastal Heritage Network, finanziato dal Programma Interreg Grecia-Italia 2014/2020, attraverso cui la Regione Puglia ha ristrutturato e sta rifunzionalizzando tre fari e tre torri, per favorire la creazione di un nuovo itinerario costiero adriatico-ionico.
Il progetto artistico, a cura di Christian Caliandro e Nicola Zito, mira ad offrire un nuovo punto di vista su sei luoghi importanti per l'identità della Puglia, restaurati e riqualificati: Torre San Felice a Vieste, Torre Pietra a Margherita di Savoia, Torre Calderina a Molfetta, il Faro di San Cataldo di Bari, il Faro di Punta Palascìa a Otranto e la Torre-Faro Carlo V di Torre San Giovanni (Ugento).
Ogni intervento è stato pensato per valorizzare ognuno di questi siti. Sono stati coinvolti sei artisti: Gea Casolaro, Serena Fineschi, Claudia Giannuli, Francesco Lauretta, Isabella Mongelli e Virginia Zanetti. I linguaggi utilizzati vanno dalla pittura alla scultura, dall'installazione al video, dalla fotografia e alla performance: ogni autore, con il proprio approccio, il proprio stile e il proprio linguaggio, si è relazionato con specifici aspetti geografici, storici e culturali. con i contesti geografici, storici e culturali. Il lavoro di Gea Casolaro, Non tutti i mari vengono per nuocere, composto da lettere realizzate con lamine di alluminio e retroilluminate, riflette sul ruolo e sulla funzione culturali del mare. In Herland, la scultura di Claudia Giannuli, su veri tronchi di mandorlo potati sono stati montati fiori realizzati in porcellana Ming, che forniscono l'immagine distopica di una "potatura in fiore"" una pratica contraria a ogni regola botanica. Coincidenze, installazione site-specific di Serena Fineschi realizzata con segmenti di centinaia di matite colorate, concretizza un dialogo intorno al tema del paesaggio e della sua rappresentazione artistica. Bagnanti al faro di Francesco Lauretta si focalizza sul rapporto tra il mare e la costa, al cui confine è posto il faro: l'installazione pittorica ambientale è popolata di riferimenti alla storia dell'arte, da Cézanne a Picasso, da de Chirico a Hockney. Nella performance e nel video Rising Sea Isabella Mongelli parte dal faro di Punta Palascìa e dal mosaico pavimentale della cattedrale di Otranto per immaginare una giornata di un "fittizio solstizio d'estate" in cui i raggi di luce diurna illuminano pensieri e azioni sulla salvezza e sul destino. Virginia Zanetti, infine, con La danza del sale, si concentra attraverso performance, video e fotografie sulla memoria del processo di lavoro d'estrazione del sale e sui codici condivisi della comunità di Margherita di Savoia.Il riferimento nel titolo del progetto è al Fuoco Segreto o Fiamma Imperitura di J.R.R. Tolkien, l'essenza divina di Eru Ilùvatar da cui sono animate le creature della terra di Arda: tale fiamma ha anche il potere di generare pensieri, idee e sensazioni. Nel Silmarillion si narra che Melkor bramò per sé il Fuoco Segreto, perché voleva creare esseri su cui comandare. Ma commise due errori: cercò la Fiamma nel Vuoto Esterno, mentre essa è con Ilùvatar; inoltre, non comprese che il Fuoco non dà vita a creature sotto il dominio del proprio creatore, ma a creature indipendenti, che egli può solo amare e guidare. Ne La Compagnia dell'Anello, primo volume de Il Signore degli Anelli, Gandalf dice a Balrog nelle miniere di Moria: "Sono un servitore del Fuoco Segreto, e reggo la fiamma di Anor" (contrapposta al Fuoco Oscuro, fiamma di Udûn, laddove sta per Utumno, che significa Inferno). Dunque, il Fuoco Segreto è la fiamma vitale che presiede all'esistenza autonoma, fatta di idee, di opere e di azioni.
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