Tra i tesori conservati nel Museo Diocesano di Lecce, si conserva una grande pala d’altare che raffigura il Martirio di Sant’Orsola e delle compagne, opera eseguita dal celebre pittore napoletano Paolo Finoglio (1590c.-1645). La diffusione dei modelli di Finoglio è stata di grande importanza in Terra d’Otranto e soprattutto in Terra di Bari, dove si stabilisce dal 1635 a Conversano per lavorare alla corte di Giangirolamo II Acquaviva d’Aragona, per il quale realizza lo straordinario ciclo pittorico della Gerusalemme Liberata. L'opera leccese proviene dalla chiesa del Carmine e rientra nel corpus delle opere salentine eseguite da Finoglio intorno il 1620, fortemente influenzate dal naturalismo napoletano. La critica è concorde nel ritenere il dipinto la sua opera giovanile più impegnativa nella composizione, per il numero delle figure presenti e per la natura dello stesso soggetto. La giovane martire sfida la morte e si manifesta già trionfante al cospetto del suo carnefice, ritratto in primo piano al momento di scoccare una freccia.

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