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Il castello di Monte Sant'Angelo sorge nella parte più alta del paese, non lontano dal santuario dedicato a San Michele, che fu, come noto, centro della fede longobarda. Secondo alcune fonti le prime fabbriche del castello risalgono all'837-838, quando il vescovo di Benevento Orso I fece edificare qui un castrum. L'edificio assunse dimensioni notevoli solo con i Normanni, in particolare con Roberto il Guiscardo, primo principe della signoria dell’Honor Montis Sancti Angeli, che lo ricevette da Rainulfo, Conte di Aversa. Probabilmente il Guiscardo lo riedificò inglobando ed adattando quanto già preesistente. A questo periodo andrebbe ricondotta l’edificazione dell’imponente Torre dei Giganti, a pianta pentagonale irregolare (alta 18 m e suddivisa in 4 piani), nonché di quello che rimane della cinta difensiva della città, i cui resti, in alcuni tratti, sono ancora visibili. In epoca normanna sembra inoltre attestarsi una decisiva divisione tra abitato e castello, non così ben definita nel periodo precedente. Nel 1106 il castello passò a Guglielmo. Nel 1139 fu conquistato da Ruggero di Sicilia, che ne fece dono a suo figlio Simone. Modifiche maggiori si attribuiscono a Federico II. Con un decreto del 1239, egli arrogò a sé la prerogativa di nominare il castellano, sottraendola ai provisores castrorum: il castello di Monte Sant'Angelo fu pertanto assoggettato alla sola giurisdizione dell’imperatore. Morto Federico II, la signoria dell'Honor Montis Sancti Angeli passò a Manfredi, suo figlio. Alla sua morte passò a Carlo I d'Angiò. Sotto gli Angioini fu trasformato in prigione, passò poi ai duchi di Durazzo verso la metà del XIV secolo. Il 19 luglio 1461, Monte Sant'Angelo fu posta sotto assedio dagli Aragonesi, quando il castello, tenuto da Alvise Minutolo, fungeva da quartier generale. Gli Aragonesi, avuta definitivamente la meglio sugli angioini grazie anche al supporto di Giorgio Castriota Scanderberg, risollevarono le sorti del castello con la costruzione di torri circolari merlate (fatte costruire da Ferdinando d’Aragona) e di una punta difensiva a forma di mandorla (torre a diamante), ristrutturando le mura (si conservano più tratti della cortina muraria con il relativo camminamento di ronda) e circondandole per tre quarti con un profondo fossato difensivo, tuttora presente, con ponte levatoio a due campate antistante al portale di accesso (successivamente sostituito da un ponte fisso sorretto da due archi). La ristrutturazione dell’impianto, durata circa un decennio, è da leggere come risposta alle nuove esigenze difensive, verosimilmente conseguenti all’introduzione delle armi da fuoco. Nel 1497 fu assegnato al capitano Consalvo Fernandez di Cordova. Nel 1552 fu venduto ai principi Grimaldi di Gerace, che lo detennero fino al 1798, quando passò al Demanio regio. Dopo il periodo napoleonico e la successiva dominazione borbonica, divenne proprietà del comune. L’edificio disponeva di zone residenziali, in cui abitavano i funzionari e la guarnigione armata, oltre che di una cappella, uffici amministrativi, scuderie, magazzini, cisterne, prigioni, un mulino, un forno, una falegnameria. La corte interna è delimitata da spalti e dalle due torri circolari, fra le quali si trova il portale di ingresso al corpo centrale dell’edificio; da qui, tramite una scala, si accede ai piani superiori in cui si colloca il duecentesco ambiente noto come “Sala del Tesoro”, con soffitto a volte ogivali e pilastro centrale, che dà accesso a ulteriori vani residenziali. Il castello, che è stato oggetto di parziali interventi di restauro e di campagne di scavo archeologico, è attualmente visitabile.
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Scheda
- FGBIC000050
Tipologia del bene
Tipo: Castello (ambito urbano)
Criterio Identificazione: Complesso architettonico costituito da diversi corpi di fabbrica posti in relazione diretta.
Funzione:
- Abitativa/residenziale
- Difensiva/militare
Condizione Giuridica
Dato non disponibile
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Tipo: Soprintendenze ambito architettura-belle arti-paesaggio
Ente: Sop. Belle Arti BA-BAT-FG
Ruolo: Tutela e Valorizzazione
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elemento contenuto in - Sito
Periodo:
- Alto Medioevo (VII-X secolo)
- Basso Medioevo (XI-XV secolo)
- Età moderna (XVI -XVIII secolo)
- Età contemporanea (XIX-XXI secolo)
Motivazione:
- Bibliografia
- Restaurato
Criterio di perimetrazione: Evidenze da ortofoto