Canosa di Puglia

Canosa di Puglia è un comune della provincia di Barletta-Andria-Trani, collocato sul margine nord-occidentale dell'altopiano delle Murge da cui domina la valle dell'Ofanto e l'estesa pianura del Tavoliere delle Puglie. L'area occupata dall'attuale Canosa, anche grazie alla sua posizione naturale favorevole, è stata interessata da un'intensa antropizzazione almeno a partire dall'età del Bronzo come è testimoniato da rinvenimenti ceramici di superficie nei pressi del Castello e del sito di s. Leucio. A questo stesso periodo è databile l'estesa necropoli ad incinerazione ubicata in località Pozzillo, 1,5 km a NO di Canosa. Alla prima età del Ferro sono riferibili le evidenze archeologiche individuate nell'area del tempio di Giove Toro e in località Toppicelli che contribuiscono a confermare la consuetudine propria degli insediamenti dauni di questa epoca di disporsi secondo nuclei sparsi intorno ad un'acropoli. Nel passaggio tra prima e seconda età del Ferro, presumibilmente nel comprensorio a NO del centro storico di Canosa, si definisce un'area di siti distinti topograficamente, riferibili a comunità vicine. La documentazione archeologica di questa fase è molto scarsa, tuttavia è possibile ricostruire la tipica articolazione dell'insediamento daunio in un nucleo monumentale centrale sull'acropoli intorno al quale si dispongono case, necropoli, aree verdi. Da quanto è possibile ricostruire sulla base dei rinvenimenti occasionali, lo sviluppo avvenne lungo alcune direttrici di attraversamento che hanno imposto una disposizione a semicerchio intorno all'acropoli. La maggior parte della documentazione archeologica della fase daunia è costituita dagli ipogei che occupano non solo le aree periferiche, ma anche le zone centrali dell'abitato antico. La trasformazione in città dotata di mura con edifici pubblici, reticolo viario pianificato nel quale si inseriscono ordinatamente quartieri residenziali, si ritiene sia avvenuta a partire dalla fine del III secolo a.C. Ad essa corrisponde una profonda modificazione sociale che vede imporsi sulle vecchie famiglie nobili daune i nuovi ceti di provenienza principalmente campana, attraverso i quali si porta a compimento il processo di romanizzazione della società. La nuova fase urbana corrisponde al foedus con Roma del 318 a.C. e forse a questo avvenimento si riferisce la costruzione del tempio italico dedicato a Minerva, in località San Leucio. Una vivace attività economica alla fine della repubblica, legata all'agricoltura, alla transumanza e alla lavorazione della lana, trova riscontro nello sviluppo edilizio della città, con il restauro delle mura e la nascita di una zona residenziale nella zona di Giove Toro. Una fase urbanistica augustea non è ricostruibile, ma sicuramente alla fase di rinnovamento urbano voluta dall'imperatore in tutti i centri d'Italia appartiene l'anfiteatro, rinvenuto nell'area occidentale della città. Il massimo sviluppo della città si ebbe in età antonina, con la trasformazione del municipio in colonia. Un deciso intervento urbanistico si lega alla figura di Erode Attico. In questa fase la città si dota di importanti opere pubbliche, quali il tempio di Giove, l'acquedotto, due edifici termali e un arco lungo la via Traiana. Fuori le mura sono ubicati alcuni nuclei funerari ipogei scavati nel tufo e la più vasta necropoli presso il torrente Lamapopoli, nata nel II secolo d.C. ed utilizzata almeno fino al VI. In seguito alla riforma dioclezianea la città riveste sempre maggiore importanza politica e amministrativa raggiungendo, fra il IV e il V secolo, il vertice della gerarchia urbana all'interno dell'Apulia et Calabria in quanto sede dei governatori e della più importante diocesi, guidata da vescovi di primo piano. La prima attestazione certa di un vescovo canosino è rappresentata dalla sottoscrizione di Stercoreus al concilio di Sardica nel 343. In età tardoantica l'assetto complessivo della città sembra interessato da un generale impoverimento. L'impianto viario principale della sistemazione antonina con il foro collocato nell'attuale piazza s. Sabino è ancora in funzione nel IV secolo così come l'area del tempio di Giove Toro, probabilmente con funzioni cultuali. Fra IV e V secolo vari edifici abitativi di età imperiale sono riconvertiti a funzioni artigianali e si diffondono le invasioni di suolo pubblico da parte di edifici privati. Un nuovo assetto della città si verifica in conseguenza dell'installazione di numerosi ed importanti edifici di culto. In particolare dopo gli interventi di Sabino, vescovo della città dal 514 al 566 (?), il quadro urbano è ormai profondamente mutato. Dopo un periodo di crisi che copre tutto il VII secolo, con l'istituzione del gastaldato longobardo, Canosa conobbe una nuova ripresa, testimoniata a livello monumentale da restauri e rifacimenti che interessano le aree di s. Giovanni e s. Leucio, che inizia sotto Romualdo I e prosegue fino all'epoca di Arechi II. In questa fase si registrarono anche significativi interventi urbanistici ed edilizi, con la costruzione della nuova cattedrale, dedicata ai ss. Giovanni e Paolo, nell'area del foro della città antica, e forse la ristrutturazione a scopo difensivo dell'acropoli. Con la riconquista di Bari da parte dei Bizantini nell'876 la città divenne capoluogo del Tema di Longobardia e occupò in parte, nel corso dell'XI secolo, il ruolo fino ad allora ricoperto da Canosa. Intorno al 1071 i Normanni conquistano la Puglia mettendo fine al dominio bizantino. A Canosa nello stesso sito della cattedrale altomedievale fu eretta quella attuale. Se i monumenti medievali di Canosa risultano ben indagati, manca invece uno studio sulla topografia della città in questo periodo. Il castello, sorto sulle rovine dell'acropoli della città antica, è di probabile fondazione normanna. Di esso si hanno notizie certe solo a partire dall'età sveva e angioina. Nei primi anni del XVI secolo Canosa, presidiata dalle truppe spagnole, fu assediata dai Francesi che ne entrarono in possesso dopo una lunga resistenza. Nel 1530 Carlo V donò la città a Filiberto d'Orange, ma due anni dopo la concesse a Onorato Grimaldo, i cui discendenti la vendettero nel 1643 a Filippo Affaitati. Nel corso del XVII secolo furono edificate la cappella di s. Caterina e la chiesa di Costantinopoli, mentre al secolo successivo è riconducibile l'edificazione di un certo numero di residenze di pregio. Successivamente, soprattutto nel corso del XIX secolo, Canosa si arricchì di altre residenze private rilevanti dal punto di vista architettonico e decorativo, oltre che di nuovi edifici di culto. A dei consistenti lavori di rifacimento realizzati tra XIX e XX secolo si deve inoltre l'aspetto attuale della Cattedrale, mentre al 1923 risale l'inizio dei lavori per la costruzione del teatro Lembo.

Bibliografia:
  • Morea G., Canosa: dalle origini all'Ottocento : Linotipia Rizzi & Del Re, 1968
  • Ieva M., Liliana Bertoldi Lenoci a cura di, Struttura urbana e architettura del XIX secolo a Canosa, Canosa Ricerche Storiche, , Martina Franca: , 2007
  • D'Agnelli F.M., Bertoldi Lenoci L.B. a cura di, Palazzo Rossi e palazzo Casieri a Canosa, Canosa ricerche storiche 2005, , Fasano: Schena Editore, 2006
  • Ieva M., ICanosa dal territorio al castello. I caratteri della strutturazione territoriale in rapporto al sistema difensivo e alla nascita del castellum, Canosa dal territorio al castello. I caratteri della strutturazione territoriale in rapporto al sistema difensivo e alla nascita del castellum, , Bari: Adda Editore, 2003
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  • Sabbatini G., Sabbatini G. a cura di, Canusium: trasformazioni urbane in età tardoantica e altomedievale, Vetera Christianorum, 35, Bari: EDIPUGLIA, 1998

Scheda

Codice Carta Beni Culturali Regione Puglia
  • BTBIP000012

Condizione Giuridica

Proprietà mista

Ente competente
  • Tipo: Soprintendenze ambito archeologico

    Ente: Sop. Archeologia Puglia

    Ruolo: Tutela e valorizzazione

  • Tipo: Soprintendenze ambito architettura-belle arti-paesaggio

    Ente: Sop. Belle Arti BA-BAT-FG

    Ruolo: Tutela e valorizzazione

  • Tipo: Ente MiBAC

    Ente: Polo Museale della Puglia

    Ruolo: Valorizzazione

  • Tipo: Ente MiBAC

    Ente: Segr. Reg. BBCC Puglia

    Ruolo: Valorizzazione

Periodo:

  • Età contemporanea (XIX-XXI secolo)
  • Età moderna (XVI -XVIII secolo)
  • Basso Medioevo (XI-XV secolo)
  • Alto Medioevo (VII-X secolo)
  • Età tardoantica (IV -VI sec. d.C.)
  • Età romano imperiale (I-III sec. d.C.)
  • Età romano repubblicana (fine VI-I sec. a.C.)
  • Età del Ferro (generico)
  • Bronzo (generico)
  • Età Arcaica (VII-VI sec. a.C.)
  • Età Classica (V-IV sec. a.C.)
  • Età Ellenistica (IV-I sec. a.C.)
  • Neolitico (generico)

Cronologia specifica:

Motivazione: 

  • Bibliografia

Dimensioni in Mq: 3030000.00

Criterio di perimetrazione: Evidenze da ortofoto

Tipo Fruibilità: Attrezzato per la fruizione