Salve

Il centro di Salve sorse in prossimità di un'arteria stradale che collegava il Capo di Leuca con Gallipoli (via Sallentina). Il paese sarebbe il risultato del sinecismo dei due casali di S. Biagio e di Lombadello. Sotto la dominazione normanna fece parte della Contea di Lecce e da Tancredi fu concessa, nel 1190, a Sinibaldo Sambiasi assieme alla Terra di Morciano. Nel 1415 gli Orsini fecero costruire un "fortilizio" nei pressi dell'attuale rione "Terra" e quindi ceduto ai dell'Antoglietta prima (1455) e agli Scaglione poi. Secondo il De Simone, Salve avrebbe avuto un circuito murario costruito in età medievale, mentre certamente un circuito murario deve essere stato eretto in età tardo-medievale o alle soglie dell'età moderna. Il piccolo insediamento medievale, già possedimento dei dell'Antoglietta e poi degli Scaglione, nel 1577 viene venduto a Vito Maria Montefusco. A lui subentra nel 1593 il secondogenito Munzio. La "Terra" che si trova al centro del borgo più antico viene venuta nel 1599 al barone di Presicce, Giulio Cesare Cito. Nel 1648, dopo alcuni passaggi feudali, il casale passa in mano a Stefano II Gallone, principe di Tricase, e nel 1697 passa nelle proprietà dei Caracciolo, che l'amministrano fino all'abolizione della feudalità. Sebbene non si conosca molto dell'impianto di età moderna, nel corso dell'800 il Veneri poteva ancora osservare tratti di mura che,. verosimilmente, cingevano la Terra fortificata dal Quattrocento. Le porte di accesso dovevano trovarsi in relazione con le principali strade del borgo: via Paradisi, via S. Maria, via delle "Tarpete", via Marsini. Una di queste porte doveva essere visibile ancora alla metà del XVIII secolo, come anche un torrione. Fino a qualche decennio fa, era particolarmente forte nella zona il ricordo mitizzato delle scorrerie turche della fine del XV e XVI secolo. All'interno dell'abitato vi sono numerosi esempi di case-torri e di edilizia cinquecentesca. Fabbriche significative vennero erette tra la seconda metà del XVI e il XVII secolo, compresa la riedificazione della Matrice, il monastero dei Cappuccini, vari conventi, l'ospedale degli infermi etc. Alla fine del '500 il casale contava di 305 fuochi, un numero non molto inferiore ai 1562 abitanti registrati nel 1793.

Bibliografia:
  • Simone A., Salve Storia e leggende : IGIS Edizioni,
  • Simone A., Salve : Grafiche Italiane, 1981
  • Travaglini A., Travaglini A. a cura di, Salve (BTCGI), Bibliografia Topografica della Colonizzazione Greca in Italia e nelle isole tirreniche, XVII, Pisa: , 2001, 235-236
  • AA. VV., Cazzato M. a cura di, Atlante del Barocco in Italia: Lecce ed il Salento, Atlante del Barocco in Italia: Lecce ed il Salento, , Roma: , 2015

Scheda

Codice Carta Beni Culturali Regione Puglia
  • LEBIP000064

Condizione Giuridica

Proprietà mista pubblica/privata

Ente competente
  • Tipo: Soprintendenze ambito archeologico

    Ente: Sop. Archeologia Puglia

    Ruolo: Tutela

  • Tipo: Soprintendenze ambito architettura-belle arti-paesaggio

    Ente: Sop. Belle Arti BR-LE

    Ruolo: Tutela

Periodo:

  • Età contemporanea (XIX-XXI secolo)
  • Età moderna (XVI -XVIII secolo)
  • Basso Medioevo (XI-XV secolo)

Cronologia specifica:

Motivazione: 

  • Analisi delle strutture
  • Bibliografia

Interpretazione: Casale - Terra fortificata - Paese/Comune

Criterio di perimetrazione: Area urbanizzata attuale - confronti con la cartografuia storica

Tipo Fruibilità: Aperto al pubblico