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Dopo la caduta dell'Impero Romano Ceglie Messapica, divenne feudo longobardo dipendente da Oria, poi centro normanno in età federiciana, epoca alla quale viene fatta risalire la costruzione della struttura muraria della prima torre castellana, oggi inglobata in quella cinquecentesca. Nel XIII secolo il centro abitato di Ceglie (Celie de Galdo, cioè Ceglie del Bosco) dipende dalle Diocesi di Brindisi e Oria e possiede un Castellum Caeje, governato da un castellano. Questo territorio è parte del feudo di Glicerio de Persona, ceduto in seguito da questo ad Anselino de Toucy. La città medievale corrispondeva all'attuale centro storico sorto nella parte finale di uno dei 2 colli su cui si è sviluppata la città. che fu cinto da mura difensive, in concomitanza con il primo incastellamento di età federiciana, poggianti per la maggior parte, rinforzandola e ripristinandola, su quelle messapiche. Dell'impianto murario di età medievale resta ben poco, in quanto su di esso fu edificata la parte più esterna del centro storico racchiuso tra Piazza Plebiscito, Via Dante Aligheri, Via Porta di Giuso, Via Pendinello, Via Muri e il Castello. Le due porte di accesso, oggi conservate, alla città medievale sono la Porta del Monterrone, che costituiva l'accesso posto a nord del centro abitato (era la più articolata, composta da due ingressi distinti, uno per i pedoni e l'altro per i carri), e la Porta di Giuso (Juso) che costituiva l'accesso posto nella parte est del centro storico; andata distrutta è invece la Porta dell'Arco della Croce, che si trovava nella parte a Sud del borgo, all'angolo tra le attuali Piazza Plebiscito e Via Giuseppe Elia, e che rappresentava l'accesso utilizzato dalla famiglia ducale. Al IX secolo risale il nucleo più antico del Castello Ducale, costituito dalla torre quadrangolare, edificata sotto il dominio normanno, poi inglobata negli ampliamenti realizzati nel XIII secolo dagli Angioini e nel XV secolo dai duchi del Casato Sanseverino, che conferirono al castello dignità ducale. Il nucleo originario del Castello costituito dalla torre quadrata di età normanna fu ampliato nel XIII secolo dagli Angioini, i quali rafforzarono il sistema difensivo del castello mediante la costruzione di bastioni dotati di tre torri circolari, tuttora visibili. Gli edifici di culto intra moenia di epoca medievale sono stati tutti rivisitati in età moderna; stessa sorte hanno subito gli edifici residenziali che, in principio a schiera, sono stati fusi in unità abitative palazziate nei secoli XVIII-XIX. Al periodo altomedievale viene fatta risalire la Chiesa di Sant'Anna (IX secolo), ad opera di un gruppo di monaci italo-greci, sul versante nord-occidentale al di fuori delle mura cittadine, al fianco di una grande monastero benedettino e sui resti di un antico tempio pagano; la piccola Chiesa di Sant'Antonio Abate, sconsacrata e risalente all'alto medioevo (fine X secolo), si trova nel centro storico nei pressi della porta del Monterrone. Sempre in età altomedievale, nei pressi dell'attuale piazza vecchia, viene costruita intra moenia la piccola chiesa dedicata alla SS. Annunziata (XIV secolo), in stile gotico, con il campanile a vela e in asse con l'ingresso centrato, nel centro storico nell'omonima via nei pressi della piazza vecchia. La lettura della morfologia urbanistica indica come il centro storico sia composto da due distinte parti: l'una, più antica e sottoposta a vincolo paesaggistico al fine di tutelare l'area di “notevole interesse pubblico”, di forma grossolanamente circolare, limitata dal Castello e dal suo parco, con strade strette e dall'andamento irregolare, nervoso, con sezioni variabili e frequenti vicoli, con slarghi improvvisi, con isolati dalla forma casuale; l'altra ha un'impostazione viaria ordinata, rettilinea, a sezione costante, con isolati dalla forma regolare, ma con architetture stilisticamente non dissimili dalla zona più antica e fortemente influenzate, come tipologia, dalla forte pendenza delle strade che ha obbligato tutte le unità immobiliari a piccole graziose, rustiche scalette sul fronte per accedere all'abitazione.
Notizie storico-critiche:
- In età normanna Ceglie è nota come feudo, Castellum Caeje, sotto l'autorità del Castellano Paganus; in età Sveva il borgo è denominato Celie de Galdo, il suo signore più importante e combattivo è Glicerio de Persona, che condannato per fellonia finì sul patibolo. I possedimenti che deteneva furono confiscati e ceduti ad Anselino de Toucy. Dotato di un piccolo castello, il feudo, a cavallo fra XIII e la fine del XV secolo il feudo passa nelle mani delle famiglie Orimi, Scisciò, Brancaccio, Dentice e Pignatelli, per poi essere acquistato dal casato dei Sansenverino, a sua volta imparentato con il famoso architetto militare Gian Giacomo dell’Acaya.
Definizione Ambito Culturale:
- Dato non disponibile
- Magno Giuseppe e Pietro, Storia di Ceglie Messapica : Schena Editore, 1982
- Magno G., Storia di Ceglie Messapica : Schena Editore, 1992
- I. Conte, Fonseca C.D. a cura di, Dal Castello al Territorio. Dinamiche insediative a Ceglie Messapica tra XII e XV secolo (Atti della Giornata di studio Ceglie Messapica 28 aprile 2009), Dal Castello al Territorio. Dinamiche insediative a Ceglie Messapica tra XII e XV secolo (Atti della Giornata di studio Ceglie Messapica 28 aprile 2009), , Bari: Adda Editore, 2009
- I. Conte,Messapica Ceglie, (catalogo della mostra realizzata dall'Amministrazione comunale)., Messapica Ceglie, (catalogo della mostra realizzata dall'Amministrazione comunale)., , Ceglie M.: , 1998
- C. Massaro, Una comunità rurale del mezzogiorno tardomedievale: Ceglie de Gualdo nel XV Secolo,(estratto del volume Territorio, culture e poteri nel Medioevo e oltre. Scritti in onore di Benedetto Vetere)., Una comunità rurale del mezzogiorno tardomedievale: Ceglie de Gualdo nel XV Secolo,(estratto del volume Territorio, culture e poteri nel Medioevo e oltre. Scritti in onore di Benedetto Vetere)., , Galatina: Congedo Editore, 2011
- AA. VV., Terre Celiarum del Galdo Hydruntini Provincia., Terre Celiarum del Galdo Hydruntini Provincia, Oria, Italgrafica Edizioni srl, 1997., , Oria: , 1997
- I. Conte, G. Scatigna Minghetti, I. Conte, G. Scatigna Minghetti a cura di, Storia di Ceglie Messapico, Arte – Ambiente –Monumenti., Storia di Ceglie Messapico, Arte – Ambiente –Monumenti., , Martina Franca: Nuova Editrice Apulia, 1987
Scheda
- BRBIS001801
Tipologia del bene
Tipo: Città
Funzione:
- Abitativa/residenziale
Condizione Giuridica
Proprietà mista pubblica/privata
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Tipo: Soprintendenze ambito architettura-belle arti-paesaggio
Ente: Sop. Belle Arti BR-LE
Ruolo: Tutela e valorizzazione
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Luogo di collocazione/localizzazione [è contenuto in] - Sito Pluristratificato
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elemento contenuto in - Sito Pluristratificato
Periodo:
- Basso Medioevo (XI-XV secolo)
- Alto Medioevo (VII-X secolo)
Motivazione:
- Bibliografia
- Conservato parzialmente
Criterio di perimetrazione: Perimetrazione effettuata sulla base dell'ingombro.
Tipo Fruibilità: Aperto al pubblico