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Il sito di Castelpagano è situato a circa 8 km a sud-est del comune di Apricena, su di uno sperone roccioso a 545 mls, naturalmente difeso tra due valloni a nord e a sud, il costone roccioso ad occidente e la serie delle Coppe di Monte Castello. L'insediamento, oggi allo stato di rudere, ma recentemente restaurato, è caratterizzato da un settore castrale posto nel punto più alto del pianoro, un’area sacra utilizzata anche come necropoli e l’abitato esteso lungo il crinale. Ancora incerta la sua origine: le sue prime fortificazioni potrebbero risalire all’occupazione dei saraceni nel X secolo. Nel 1007 Castelpagano passò dal Catapano Niceforo da Xifea all’abate di S. Giovanni in Lama, che a sua volta lo cedette al normanno Enrico conte di Monte Sant’Angelo. Il primo documento che menziona gli 'homines Castri Pagani' e il castellano Guimundus da Castello Pagano risale al 1095 quando l'abate Benedetto dell'abbazia di San Giovanni de Lama si recò a Monte Sant'Angelo dal Conte Enrico per chiedere la conferma dei possedimenti e che si facessero rispettare i diritti dall'abbazia su quelle terre. Nel 1137, l'imperatore tedesco Lotario III di Suplimburgo (1060-1137), assediò Castelpagano, riconquistata da Ruggero II. Secondo il Catalogus Baronum, nel 1154, la Contea del Gargano, unitamente al feudo di Castelpagano, fu aggregata alla Contea di Loretello, amministrata da Roberto II de Basunvilla, conte di Conversano. Probabilmente dopo la sua fuga, il feudo di Castelpagano, insieme a quello di San Eleuterio, fu dato in demanio a Ugo, filius Raynaldi filii Guillelmi e diventò per tutta la seconda metà del XII secolo, feudo autonomo 'di due cavalieri'. In un privilegio di conferma dei beni dell'abbazia rilasciato a Palermo dal re Guglielmo II all'abate Gualtiero, il 7 maggio 1176, la chiesa di San Pietro in Veterano, insieme a quelle di Sant'Andrea e di Santo Stefano, tutte nel territorio di Castelpagano, con gli oliveti e le altre pertinenze, vengono confermate all'abbazia di San Giovanni in Lame. Nel febbraio 1177 Guglielmo II sposa Giovanna Plantageneta, figlia del re d'Inghilterra Enrico II, e come da tradizione normanna, decide di offrire alla sposa un ricco dotario, tra cui Castelpagano, assegnata in servitio: il feudatario di Castelpagano era tenuto cioè a prestare il servizio feudale alla regina Giovanna. Nella prima fase del periodo svevo, Castelpagano passò alla Contea di Lesina. Con l'instaurazione del governo di Federico II, tutti i territori usurpati tornarono tra i possedimenti del demanio regio. Il Castrum Pagani viene citato nello Statutum de reparatione castrorum. Nel marzo 1230, da Apricena, Federico II, per premiare la fedeltà degli Apricenesi concesse loro alcuni privilegi, tra cui il diritto di pascolare liberamente e tagliar legna nei territori di Civitate, Sannicandro e Castelpagano. In età angioina, Castelpagano venne dato in 'feudo a Rinaldo de Candia, cavaliere borgognone, che lo detenne fino al 1271, quando andò in feudo al principe Carlo lo Zoppo, futuro Carlo II. Tra il XIII e il XIV secolo il sito perde importanza militare, e incomincia una fase di decadenza, che determinò uno spopolamento. Nel 1467 Ferdinando I concesse a Napoleone Orsini il feudo di Castelpagano; il castrum doveva essere perciò ancora abitato. Con il privilegio di Ferdinando II d'Aragona del 30 settembre 1496, i feudi di Castelpagano e Larino passarono al nobile napoletano Ettore Pappacoda, insieme ad altre terre. Sotto il suo governo, il feudo di Castelpagano subì notevoli cambiamenti ed iniziò il progressivo declino dell'antica rocca, in favore della pianura, che nel giro di qualche decennio del XVI secolo porterà al suo completo abbandono. Nella Locatione d'Arignano, risalente alla fine del Seicento, infatti, Castelpagano è rappresentato diruto e abbandonato. Le indagini archeologiche condotte sul sito hanno evidenziato una frequentazione dell’area già a partire dall'età del bronzo finale ed in età tardoantica (V-VI sec. d.C.); quest'ultima fase è testimoniata in particolare dalla scoperta al di sotto dei livelli d’uso del mastio, di una fornace per la lavorazione del bronzo. Inoltre, il rinvenimento negli strati di crollo della chiesa palatina di un encolpio bronzeo con incisa l’immagine di un giovane Cristo barbato di chiara fattura bizantina, datato al VI-VII secolo d.C., ed una seconda croce in pasta di turchese di VII sec. d. C., decorata con il motivo ‘a croci di S. Andrea’, attesterebbero l'esistenza di un primo luogo di culto cristiano probabilmente legato alla presenza nella regione di monaci dell'ordine di San Basilio, giunti con la dominazione bizantina, arrivati a Castelpagano nell'VIII secolo. L’area castrale presenta una pianta quadrangolare irregolare, cinta da mura con quattro torri angolari, di diverse fattezze: una torre pentagonale a sud-ovest, il mastio; un'ampia torre circolare all'angolo nord-orientale; una piccola torre circolare, probabilmente posta a controllo dell’accesso al sito in corrispondenza dell'angolo sud-orientale. Ai piedi dell’area castrale, si colloca la chiesa palatina per la quale è stata proposta una datazione intorno al X-XI secolo per un primo impianto, successivamente riadattato e ingrandito, utilizzata per tutto il XV secolo e definitivamente crollata nel XVII secolo probabilmente a causa di un forte terremoto. L’edificio presenta due navate absidate ed è preceduto da un vano di forma quadrangolare, probabilmente una torre campanaria; non si esclude la presenza ai lati est ed ovest di ulteriori ambienti o recinzioni. Tutta l’area sacra appare interessata da una necropoli utilizzata in due fasi distinte, ma molto ravvicinate: la prima fase si data al XIII-XIV secolo, la seconda invece tra XIV e XV secolo. A sud-ovest della chiesa, è stato indagato un complesso di ambienti caratterizzati da diverse funzioni, prettamente abitative o produttive, che si è formato probabilmente in diverse fasi cronologiche. Il complesso costituisce una minima parte dell’area dell’abitato che si sviluppa verso sud lungo il pianoro, probabilmente in più fasi corrispondenti ad un aumento demografico. Tutta l’area dell’insediamento è caratterizzata dalla presenza di un cospicuo numero di cisterne, circa 200 censite, realizzate all’interno degli ambienti o nei cortili esterni, o in luoghi quasi inaccessibili. Le strutture sono di forma quadrata o circolare, in alcuni casi con una copertura a cupola; la maggior parte di esse conserva ancora un rivestimento all’interno in malta idraulica, realizzato anche a più strati, per questo sono state interpretate come cisterne per la raccolta delle acque meteoriche, necessarie in gran numero a causa della scarsità di acqua e per il cospicuo numero di abitanti. Non si può escludere tuttavia, che alcune di queste strutture, in particolare quelle di forma circolare, potessero essere utilizzate anche come silos per contenere derrate alimentari.
Definizione Ambito Culturale:
- Dato non disponibile
- Haseloff A., Calò Mariani M.S. a cura di, Architettura sveva nell'Italia meridionale : Adda Editore, 1992
- Iaculano L. a cura di, Castelpagano. Studi e ricerche, Castelpagano. Studi e ricerche, , Foggia: Industria grafica editoriale Leone, 2001
- Maulucci Vivolo F.P., Maulucci Vivolo F.P. a cura di, Apricena. Scavi archeologici a Castelpagano. Vol I, Apricena. Scavi archeologici a Castelpagano. Vol I, 1, Foggia: Bastogi, 2005
- AA. VV., Maulucci F. P.; Suadoni A.; Lisciarelli T. a cura di, Apricena. Scavi acheologici a Castelpagano. Vol. II, Apricena. Scavi acheologici a Castelpagano. Vol. II, 2, Foggia: Bastogi, 2009
- Lisciarelli A., Suadoni T., Il sito di Castelpagano di Apricena. Campagna di scavi archeologici e restauri architettonici. 2008-2009, Il sito di Castelpagano di Apricena. Campagna di scavi archeologici e restauri architettonici. 2008-2009, , Foggia: Claudio Grenzi Editore, 2009
- Lisciarelli A., Suadoni T., Castelpagano di Apricena, Archeologia Viva, , Firenze: , 2009
Scheda
- FGBIS002646
Tipologia del bene
Tipo: Castello (ambito extraurbano)
Funzione:
- Sacra/religiosa/culto
- Funeraria
- Produttiva/lavorazione/artigianale
- Difensiva/militare
- Abitativa/residenziale
Condizione Giuridica
Proprietà Ente pubblico territoriale
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Tipo: Soprintendenze ambito archeologico
Ente: SABAP-FG (Archeologia)
Ruolo: Tutela e valorizzazione
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Tipo: Soprintendenze ambito architettura-belle arti-paesaggio
Ente: SABAP-FG (Archite-BA-Pae)
Ruolo: Tutela e valorizzazione
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elemento contenuto in - Sito Pluristratificato
Castelpagano (età del Bronzo, tardoantica, altomedievale, medievale) - FGBIP000179
Periodo:
- Basso Medioevo (XI-XV secolo)
- Età moderna (XVI -XVIII secolo)
Motivazione:
- Analisi dei materiali
- Analisi della stratigrafia
- Analisi delle strutture
- Bibliografia
Cronologia specifica:
Dal: XI d. C. Al: XVI d. C.
- Restaurato
- Ricostruito
- Rudere
Criterio di perimetrazione: Perimetrazione dell'area effettuata su ortofoto sulla base dei dati bibliografici.
Tipo Fruibilità: Parco archeologico