Masseria Lamalunga (età moderna)

Masseria Lamalunga è ubicata a sud di Monopoli, in contrada Lamalunga, lungo la strada SS 16 Monopoli-Fasano. Fu costruita su un gruppo di grotte preesistenti, utilizzate come case o rifugi dai pastori. Proprietà della famiglia Manfredi, originaria di Taranto, e poi della famiglia Ghezzi. Nel 1456, Alessandro Manfredi, divenuto vescovo di Monopoli, per accrescere le proprietà della famiglia, istituì nel 1485 il maggiorascato della famiglia sulla tenuta, acquistata nel 1466 dal conte di Conversano, lasciandola così in eredità al nipote. La tenuta fu ereditata poi da Maria Concetta Manfredi che sposò nel 1821 il barone Tommaso Ghezzi Petrarolo. Nella seconda metà del XX secolo, la masseria fu acquistata dalla famiglia Capitanio, attuale proprietario. Il nucleo originario della casa padronale è costituito da un edificio turriforme caratterizzato da caditoie, feritoie, merlature di coronamento, e un lungo muro di cinta. Probabilmente nel XVIII secolo fu aggiunta un'ala adiacente alla torre, cui si accede tramite una larga scala con balaustra situata all'interno della corte; qui si sviluppano gli ambienti residenziali signorili, tra cui un grande salone decorato con finti marmi e con stemmi in bassorilievo delle nobili famiglie dei Manfredi e dei Ghezzi, proprietari della masseria, oltre agli ambienti di servizio, tra cui un'antica cucina a legna, e una scala che conduce al terrazzo. La corte, parzialmente lastricata, ospita i resti di un pozzo monumentale, caratterizzato da un grande stemma sulla vera e un mascherone che raffigura una divinità acquatica. Intorno ad essa si trovano gli ambienti con volta a botte, interpretati come magazzini, alcuni dei quali scavati nella roccia. Lungo il fronte settentrionale della corte si collocano le stalle, una serie di ambienti con mangiatoie utilizzati originariamente per la sosta dei cavalli e delle carrozze. Svetta in quest'area un campaniletto a vela privo di campana. Sotto l'edificio turriforme si colloca un grande ambiante, un tempo adibito a frantoio, caratterizzato da una vasca litica ed un sistema di macine ancora integro. Un frantoio ipogeo, invece, probabilmente più antico, si colloca all'esterno della masseria, raggiungibile attraverso un ripido scalone. A sud-ovest della masseria si trova un piccolo agrumeto, con un'area probabilmente adibita ad orto, e all'estremità una piccola chiesa con campaniletto a vela.

Notizie storico-critiche:

  • Ampliamento dell'ala destra, corpo est.
  • Ampliamento dell'ala sinistra, corpo sud che affaccia sul cortile.
  • Attestata dal XV secolo la masseria fu delle famiglie Manfredi e Ghezzi. Alessandro Manfredi nel 1456 diventò vescovo e nel 1485 istituì il maggiorascato sulla tenuta di Lamalunga acquistata nel 1466 dal Conte di Conversano. Nel 1821, per linea ereditaria, la masseria passò ai Ghezzi. Nella seconda metà dell'800 fu acquistata dalla famiglia Capitanio attualmente residente.
  • Nel 1466 la tenuta venne acquistata da Sebastiano Manfredi.

Definizione Ambito Culturale:

  • Dato non disponibile
Bibliografia:
  • Pepe F., Alla corte della masseria. Complessi fortificati in agro di Monopoli, ,1999
  • Cazzato V., Fagiolo M., Pasculli Ferrara M., Atlante del Barocco in Italia. Puglia. 1. Terra di Bari e Capitanata, Terra di Bari e Capitanata, , Bari: , 1996
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Scheda

Codice Carta Beni Culturali Regione Puglia
  • BABIS000735

Tipologia del bene

Tipo: Masseria

Funzione: 

  • Produttiva/lavorazione/artigianale
  • Abitativa/residenziale

Condizione Giuridica

Proprietà privata

Ente competente
  • Tipo: Soprintendenze ambito archeologico

    Ente: SABAP-BA (Archeologia)

    Ruolo: Tutela e valorizzazione

  • Tipo: Soprintendenze ambito architettura-belle arti-paesaggio

    Ente: SABAP-BA (Archite-BA-Pae)

    Ruolo: Tutela e valorizzazione

Periodo:

  • Età moderna (XVI -XVIII secolo)
  • Età contemporanea (XIX-XXI secolo)
  • Basso Medioevo (XI-XV secolo)

Motivazione: 

  • Analisi delle strutture
  • Bibliografia
  • Dati epigrafici

Cronologia specifica:

Dal: XV d.C. Al: XXI d. C.

Datazione Assoluta: 

- 1466 d. C.

Stato di conservazione
  • Restaurato

Criterio di perimetrazione: Evidenze da ortofoto

Tipo Fruibilità: Non fruibile