Monopoli (età medievale)

All’XI secolo d.C. risale l’insabbiamento dell’antico porto naturale, oscure sono le vere ragioni di questa decisione, probabilmente legata a questione strategiche, certamente da questo momento in poi la città non avrà più un vero porto, ma uno scalo marittimo limitato e pericoloso. Una ripresa si avrà in epoca medievale, periodo in cui in occasione del fortissimo incremento di scambi determinato dalle Crociate, si torna a costruire monumenti e si registra la rinascita dei traffici navali, con un porto ora inadeguato alle nuove esigenze commerciali e tecnologiche. Circondata in epoca medievale da mura che andavano dal castello svevo a sud (Largo Vescovado) lungo via S. Caterina e via Cimino verso il mare e continuavano ad est fino a porta vecchia e a sud su via dei Mulini, aveva come arteria principale via Barbacana, che dà il nome a tutto il nucleo più antico. Ampliatasi verso ovest, attraverso la fondazione della Platea pubblica (attuale piazza Garibaldi) con gli edifici della Universitas e il Palazzo della Dogana (attuale bar Venezia con portali e volte gotici), diviene importante città marinara. Nel 1495 fu presa dai Veneziani che la conservarono con alterne vicende fino al 1530 (permangono numerosi “chiassi” e molti dipinti veneziani). Il nucleo urbano antico è caratterizzato dall’assenza di piazze medievali, caratteristica comune alla quasi totalità dei centri pugliesi. Tra gli edifici medievali più rappresentativi tra quelli pervenuti, c’è la chiesa di S. Maria degli Amalfitani, edificata intorno alla prima metà del XII secolo nel periodo della maggiore espansione della potenza economica di Amalfi. Edificato a ridosso della chiesa c’era il tessuto residenziale e una sinagoga. Il tessuto urbano si articolava, almeno inizialmente, in maniera discontinua, polarizzandosi in determinati nuclei (pittaggi) gravitanti ciascuno sulla propria chiesa. Questa rete di luoghi sacri rappresentava pertanto il fulcro della vita collettiva delle comunità di vicinato che risiedevano nei diversi pittaggi della città. Le chiese unitamente ai complessi conventuali sorti anche in epoche successive determinarono un forte polo di attrazione intorno al quale si animò il disegno urbano. Centro della vita cittadina era la “platea civitatis”, piazza prevalentemente commerciale disposta fra il vecchio porto, che si configurava come un ampio seno che si estendeva dalla chiesa di S. Pietro (XII sec. d.C.) fino all’Amalfitana, compresa Piazza Garibaldi, per poi addentrarsi sotto forma di canale lungo le vie Cimino e S. Caterina, spingendosi per S. Martino e S. Domenico fin sotto all’antica roccaforte, ubicata nei pressi del Palazzo Vescovile, e la chiesa di Santa Maria degli Amalfitani in un sito attiguo e non molto dissimile dall’odierna Piazza Garibaldi, allora totalmente invasa dal mare. Questa piazza unitamente a quella antistante la chiesa romanica dava origine ad un’articolazione spaziale che realizzava la distinzione delle funzioni (religiosa e commerciale), attraverso un sistema di piazze contigue o comunque intimamente collegate tra loro. Il tessuto edilizio di contorno era costituito da edifici che non ebbero mai toni elevati di rappresentatività. La piazza commerciale, nel corso dei secoli arricchita di rilevanti complessi architettonici, come ad esempio il complesso dei Gesuiti nel XVII secolo, era caratterizzata da edifici che ospitavano negozi e botteghe. L’attività commerciale si svolgeva anche nelle strade adiacenti: la più importante era la “strada dei mercanti”, l’odierna via Garibaldi, dove nel Quattrocento e nel Cinquecento si installarono parecchi bottegari veneziani. Fiorente era anche l’attività artigianale spesso localizzata, per specifici settori di lavorazione, in determinate strade che ne assumevano la denominazione. Circa la forma e le dimensioni dell’impianto medievale originario possono avanzarsi solo ipotesi, difficilmente traducibili graficamente. L’edificio più rappresentativo era la chiesa di San Pietro, con la presenza di un antico torrione di difesa trasformato poi in campanile e la casa torre dei nobili Marraffa. La configurazione attuale deriva dalla demolizione, eseguita agli inizi del XX secolo, di un isolato edificato a ridosso della chiesa di Santa Teresa, edificata nel XVIII secolo insieme all’isolato e a palazzo Palmieri. Un altro fulcro religioso importante era rappresentato dalla chiesa romanica dedicata prima alla Vergine Assunta, poi alla Madonna della Madia, edificio totalmente riedificato nel XVIII secolo, che conserva ancora oggi un ruolo primario nella vita religiosa della città. Ubicata in posizione eccentrica rispetto all’abitato, con l’asse longitudinale disposto secondo un orientamento est-ovest e la facciata ad ovest, rivolta verso la civitas che si articolava nei vari pittaggi. Non era secondaria anche la vicinanza del tempio romanico alla roccaforte difensiva, il castrum, localizzato a sud-ovest dell’abitato, all’incirca in corrispondenza della confluenza fra via San Domenico, via Cosmo e via Cattedrale. La configurazione spaziale attuale è determinata dalle trasformazioni settecentesche. In questo periodo la piazza religiosa viene ridimensionata, ma la cattedrale acquisisce monumentalità mediante l’imponente cortina muraria che ne delimita il lato meridionale, eretta nel 1786. Uno slargo, probabilmente molto più ampio di quello attuale, doveva essere lo spazio volutamente interposto tra l’abitato e il castello cinquecentesco.

Bibliografia:
  • Selicato F., Analisi di un tessuto storico urbano attraverso la lettura degli spazi pubblici più significativi: il caso di Monopoli, Monopoli nel suo passato, 4, Quaderni di storia locale a cura della Biblioteca comunale “Prospero Rendella”, , Monopoli: , 1989
  • Capitanio D., Il porto scomparso. Monopoli marittima dall’età antica alla moderna, Monopoli nel suo passato, 4, Quaderni di storia locale a cura della Biblioteca comunale “Prospero Rendella”, , Monopoli: , 1989
  • Campanelli G., Monopoli. Guida turistica, Monopoli. Guida turistica, , Fasano: , 1989

Scheda

Codice Carta Beni Culturali Regione Puglia
  • BABIS000158

Tipologia del bene

Tipo: Città

Funzione: 

  • Sacra/religiosa/culto
  • Frequentazione
  • Produttiva/lavorazione/artigianale
  • Difensiva/militare
  • Portuale
  • Abitativa/residenziale

Condizione Giuridica

Proprietà mista pubblica/privata

Ente competente
  • Tipo: Soprintendenze ambito archeologico

    Ente: Sop. Archeologia Puglia

    Ruolo: Tutela e valorizzazione

Periodo:

  • Basso Medioevo (XI-XV secolo)

Motivazione: 

  • Bibliografia

Stato di conservazione
  • Conservato parzialmente
  • Integro

Criterio di perimetrazione: Perimetrazione effettuata mediante l'ausilio di cartografia e fotografia aerea

Tipo Fruibilità: Aperto al pubblico