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La cripta si trova a poca distanza dalla chiesa di San Vito con annessa cripta ed è in parte costruita, in parte scavata in un banco tufaceo situato nei pressi del cosiddetto "largo fiera", dove si tiene annualmente la fiera di San Vito. Non è possibile fare una ipotesi circa il periodo di fabbricazione della chiesa. Interessante è comunque la presenza delle due strutture ipogee che farebbero pensare ad un insediamento rupestre più vasto di cui oggi restano solo due emergenze isolate. La parte sub divo si caratterizza come una sorta di facciata, posta ad ovest, parzialmente tamponata e realizzata in muratura, probabilmente posteriore alla prima fase dell'impianto. Sulla facciata si osservano alcune nicchie, una finestra, due porte d'ingresso e un piccolo campanile a vela, assai rimaneggiato in età moderna. Attraverso due scale voltate a botte si accede all'invaso, di forma irregolarmente quadrangolare, orientato sull'asse O-E. La struttura è composta da tre navate divise da due sole arcate che si concludono in tre absidi con altare. È probabile che una terza arcata e relativo pilastro siano stati abbattuti nel corso della seconda metà del XIX secolo per ricavare nuovi spazi funerari. Un quarto altare, probabilmente di fattura tarda, doveva trovarsi nei pressi della prima scalinata d'accesso alla cripta. Nella lunetta della prima abside sinistra, si trova un affresco di Sant'Eligio con storie della sua vita campite all'interno di appositi quadretti incorniciati da volute di fattura settecentesca, mentre nell'intradosso un San Giuseppe e un profeta sono inquadrati da decorazioni a grottesche dello stesso periodo. Un altro Sant'Eligio è affrescato sul lato destro di questo primo altare, mentre nell'abside centrale si staglia un dipinto ottocentesco interpretato da Giovanni Giangreco come una Madonna delle Grazie tra due angeli adoranti (cronologicamente precedenti all'immagine della Madonna). Sul pennacchio tra la seconda e la terza abside troviamo un altro Santo vescovo (Fortunato?). Di fattura altrettanto tarda (fine XVIII) è l'immagine dipinta nella lunetta della terza abside: i due Santi Medici Cosimo e Damiano tra San Nicola e San Liborio. Tuttavia, l'affresco più interessante è sicuramente quello campito sulla parete meridionale della cripta, a ridosso della scalinata d’accesso, ed è collocato all'interno di un altare dedicato a Santa Chiara, oggi perduto, e raffigurante una Trinità con angeli e santi di scuola tardogotica salentina (anni Trenta del Quattrocento) di notevole fattura e con confronti puntuali nella basilica di Santa Caterina d'Alessandria a Galatina. La rappresentazione è inserita all'interno di una cornice bicroma che racchiudeva, in basso, una teoria di santi. In alto domina la figura dell’Eterno Padre, accompagnato dalla colomba dello Spirito Santo. Ai lati una coppia di angeli. Al centro dell’affresco due sante di difficile identificazione, forse la Vergine Madre a sinistra e a un’Allegoria della Chiesa Romana nelle sembianze della Vergine Maria, che dispiegano un candido drappo da parata al centro del quale sono inscritte, in tre cerchi, le scene della Crocifissione, della Resurrezione e dell’Ascensione di Cristo. Ai piedi delle sante sono dipinte le Personificazioni della Luna e del Sole, simboli del Vecchio e del Nuovo Testamento. Tra le evanescenti figure di santi raffigurate nella porzione inferiore del dipinto è possibile individuare il ritratto di un uomo barbuto senza aureola e di dimensioni ridotte rispetto alle altre figure, probabilmente il committente-donatore. Dello stesso periodo è la Madonna con Bambino in trono dipinta nella porzione di muratura ad angolo tra l’altare dei Santi Medici e la parete meridionale, anch'essa corredata di una figura interpretabile come il committente in basso a sinistra.
Definizione Ambito Culturale:
- maestranze locali
- Medea A., Gli affreschi delle cripte eremitiche pugliesi, , II, : , 1939
- Fonseca C.D., Gli insediamenti rupestri medievali nel basso Salento, ,1979
- Ortese S., Ortese S. a cura di, Pittura tardo gotica nel Salento, Pittura tardo gotica nel Salento, , Galatina: Congedo Editore, 2014
- Ortese S. a cura di, Ortelle. Cripta di Santa Maria della Grotta. Storia e Restauri., Ortelle. Cripta di Santa Maria della Grotta. Storia e Restauri., , Copertino: , 2009
Scheda
- LEBIU001717
Tipologia del bene
Tipo: Luogo di culto rupestre
Funzione:
- Sacra/religiosa/culto
Condizione Giuridica
Proprietà Ente pubblico territoriale
-
Tipo: Soprintendenze ambito architettura-belle arti-paesaggio
Ente: Sop. Belle Arti BR-LE
Ruolo: Tutela e valorizzazione
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elemento contenuto in - Sito
Periodo:
- Età moderna (XVI -XVIII secolo)
- Basso Medioevo (XI-XV secolo)
Motivazione:
- Analisi delle strutture
- Analisi stilistica
- Bibliografia
- Integro
- Restaurato
Criterio di perimetrazione: Si perimetra l'area occupata dalla struttura.
Tipo Fruibilità: Aperto al pubblico