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La chiesa, assieme all'edificio più moderno che le si addossa, sorge alla periferia nord dell'abitato, lungo un'arteria di collegamento con il Capo di Leuca e, pur in assenza di prove documentarie, può essere stata tappa di pellegrinaggio verso il noto complesso di Santa Maria de Finibus Terrae. Dal 1921 la facciata del monumento non è più visibile dalla strada poiché una nuova cappella neo romanica fu anteposta alla precedente. In particolare l'abside della nuova chiesa fu innestata sulla facciata di quella antica. L'interno del primitivo edificio, a pianta rettangolare, coperto da un tetto a spioventi sostenuto da capriate lignee, misura nel lato più lungo, orientato sull'asse Est-Ovest, m. 12.00 ed in quello più corto, Nord-Sud, m. 6.00; l'altezza massima è pari a m. 7.00. L'aula termina a Est con l'arco absidale, attualmente privo del prolungamento esterno, probabilmente crollato o abbattuto in epoca imprecisata. Alla sua sinistra una piccola nicchia di forma rettangolare fungeva presumibilmente da Pròthesis; mentre l'illuminazione era demandata ad una finestrella posta in alto sulla parete meridionale. Oltre all'ingresso principale posto in corrispondenza della parete occidentale un'altra porta, oggi murata, fungeva da accesso secondario e affacciava in direzione del castello e dell'abitato. Da una prima indagine del programma decorativo e della sua complessa stratigrafia emerge infatti la netta distinzione di ben cinque fasi pittoriche sovrapposte l'una all'altra senza soluzione di continuità: la più antica, databile al secolo XI, si rintraccia in forma frammentaria sulla parete occidentale e, soprattutto, su quella settentrionale, dove la lettura paleografica di un'iscrizione votiva decifrata da Andre Jacob, restringerebbe la forchetta cronologica al decennio, 1065-1075. Proprio al centro della parete settentrionale - dopo una Trinità Tardo cinquecentesca che si articolava sino al registro superiore - si riconosce una fase quattrocentesca collegata da Rosa Lorusso Romito alla «corrente occidentalizzante favorita dai del Balzo Orsini». In genere la decorazione pittorica, oltre alla fase medievale (probabilmente XI secolo), ha conservato elementi pittorici databili, come detto, al XV secolo, due fasi del XVI e altri interventi più propriamente settecenteschi. L'altare barocco, provvisto di statue, ha subito numerose manomissioni nel corso degli anni.
Notizie storico-critiche:
- La cappella di S. Nicola, cui fu annessa nel 1921 la chiesa omonima, risale al XII secolo. La sua ubicazione, un tempo isolata, ha permesso di avanzare lipotesi che in origine fosse un cenobio. Gli affreschi interni del XIV-XV-XVI secolo richiamano il nome di Francesco da Arezzo che operò a S. Caterina a Galatina e a S. Stefano a Soleto.
Definizione Ambito Culturale:
- maestranze locali
- Ortese S., Nociglia. Chiesa di Santa Maria de Itri. Un palinsesto pittorico sulle rotte Leucane., Nociglia. Chiesa di Santa Maria de Itri. Un palinsesto pittorico sulle rotte Leucane., , Copertino: Nuovo, 2011
Scheda
- LEBIU001370
Tipologia del bene
Tipo: Chiesa
Funzione:
- Sacra/religiosa/culto
Condizione Giuridica
Proprietà Ente pubblico territoriale
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Tipo: Soprintendenze ambito architettura-belle arti-paesaggio
Ente: Sop. Belle Arti BR-LE
Ruolo: Tutela e valorizzazione
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Bene composto [è riutilizzato da] - Unità Topografica
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Esecuzione/evento di riferimento [è coinvolto in] - Complesso Topografico
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elemento contenuto in - Sito
Periodo:
- Età moderna (XVI -XVIII secolo)
- Età medievale (generico)
Motivazione:
- Analisi delle strutture
- Analisi stilistica
- Analisi tipologica
- Bibliografia
- Conservato parzialmente