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Inaugurato nel 2016 dal Vescovo della Diocesi di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti, Mons.Giovanni Ricchiuti, il MUDIMA – Museo Diocesano Matronei Altamura – racconta della ricchezza del patrimonio storico-artistico della città.
Allestito nei matronei della Cattedrale di Altamura, rappresenta un interessante modello di valorizzazione dei camminamenti che, dal livello superiore delle navate laterali, si affacciano sulla navata centrale della Chiesa di fondazione federiciana. Il museo si articola su due livelli che ospitano manufatti che vanno dal XV al XIX secolo e che si intersecano tra di loro in maniera armonica, testimonianza della ricca e oculata committenza artistica e devozionale dei prelati della chiesa altamurana nel corso dei secoli.
I matronei sono organizzati in cinque grandi sezioni: Argenti, Paramenti, Scultura lapidea, Scultura lignea e Archivio. Le prime sezioni ricordano il percorso di fede e spiritualità che parte dalla Croce, opera in argento cesellata da ignoti maestri meridionali tra la fine del XVI e l'inizio del XVII secolo e sulla quale sono effigiate le figure del Cristo Crocifisso da un lato e di San Francesco, l'Alter Christus della tradizione francescana, dall'altro.
La visita si articola poi tra manufatti d'argento come coperte di evangelari, calici, carte gloria e reliquiari, fino ad arrivare ai paramenti sacri, sui quali spicca un piviale, conosciuto nella tradizione altamurana con il nome di Mantello di Murat, ma sicuramente realizzato reimpiegando un tessuto femminile della fine del XVIII secolo.
Un suggestivo ballatoio pensile collega i due matronei. Il percorso offre la visione privilegiata del rosone e la vista prospettica sulla navata centrale fino al presbiterio.
Nella seconda ala dei matronei si apre una sezione dedicata alla scultura lapidea, dove è possibile ammirare opere che vanno dal XV al XVIII secolo, mentre la successiva è dedicata alla scultura lignea, con particolare riferimento a quella barocca del XVII e XVIII secolo. Tra le maestranze presenti si segnalano le interessanti testimonianze degli scultori altamurani Nicola e Filippo Altieri, attivi tra la fine del XVII e l'inizio del XVIII secolo e legati alla scuola di intagliatori barocchi napoletani. Conclude il percorso museale, la sezione dedicata all'archivio dove sono esposte testimonianze cartacee come le pergamene in scrittura beneventana risalenti al XI-XII secolo e imbreviature notarili, diplomi papali, regali e libri musicali compresi tra il XV e il XVIII secolo. Arricchisce la collezione archivistica un registro di amministrazione delle masserie del capitolo risalente al 1800, che contiene una dettagliata cronaca della Rivoluzione Altamurana del 1799, sotto il titolo “Zecher la Chorban” (dall’ebraico: ricordati della distruzione).
Data ultimo aggiornamento: 06/05/2020